Le sfide della sostenibilità

A cura di Ubs Wm
L’economia mondiale continua a crescere a un ritmo che non potrà proseguire per sempre. I livelli di biossido di carbonio nell’atmosfera non sono mai stati così elevati in 3 milioni di anni e contribuiscono agli eventi meteorologici estremi sempre più  frequenti. L’utilizzo di materiali naturali è triplicato negli ultimi 40 anni e comporta un maggiore degrado ambientale e sfde crescenti sul fronte dell’inquinamento urbano. E  ancora oggi quasi un miliardo di persone vive con meno di 2 dollari al giorno, non ha accesso ad acqua pulita e soffre di malnutrizione, contribuendo alle crescenti diffcoltà  legate alle politiche globali sui migranti.
Gli investitori possono svolgere un ruolo importante nella ricerca di una soluzione. Nel 2015 l’ONU ha introdotto gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) che mirano, ad esempio, a eliminare la povertà, combattere il cambiamento climatico e ridurre le disuguaglianze. Secondo l’ONU, le strutture giuridiche e sociali dovranno fare la loro parte, ma il raggiungimento di questi 17 obiettivi ambiziosi richiederà anche investimenti pubblici e privati attraverso tutte le forme di capitale – fsico, umano e ambientale.
Alla luce del fabbisogno di capitali privati nel quadro degli SDG, nonché della rapida evoluzione e crescente profondità del settore degli investimenti sostenibili in una gamma sempre più ampia di asset class, oggi gli investitori hanno l’opportunità di esercitare un impatto positivo sulla gestione di alcune delle sfde odierne più impellenti, senza sacrifcare i rendimenti a parità di rischi.
Green bond: strumenti a reddito fsso convenzionali – tra i segmenti a più alta crescita del mercato obbligazionario – i cui proventi sono destinati espressamente a progetti per la tutela dell’ambiente. Permettono di investire in aree quali, ad esempio, energie rinnovabili, effcienza energetica, gestione sostenibile dei rifuti, utilizzo sostenibile del terreno, conservazione della biodiversità, trasporti puliti e acqua pulita/potabile. Secondo le nostre stime, un’esposizione diversifcata ai green bond può generare rendimenti analoghi a quelli prodotti da un mix di obbligazioni corporate con rating elevato e investment grade.
Obbligazioni delle banche multilaterali di sviluppo: le banche multilaterali di sviluppo (MDB), come la Banca mondiale, svolgono un ruolo essenziale per dare impulso allo sviluppo nelle aree che ne hanno più bisogno. Secondo i dati della Banca mondiale, negli ultimi anni sono stati fnanziati progetti per realizzare strutture d’irrigazione per più di 2 milioni di ettari di terreno, migliorare la qualità delle fonti idriche a cui hanno accesso 42 milioni di persone e ridurre le emissioni di gas serra per un volume equivalente a 588 milioni di tonnellate l’anno di CO 2. Solitamente le obbligazioni emesse da questi istituti sono dotate di  rating AAA, sono garantite da diversi governi sovrani, non sono mai state insolventi e, a nostro avviso, sono confrontabili con titoli di Stato con rating elevato quali i Treasury americani.
Strategie azionarie: la diversifcazione tra varie strategie azionarie di investimenti sostenibili permette di ottenere rendimenti simili a quelli generati da un portafoglio azionario standard diversifcato su scala globale, esercitando al tempo stesso un  impatto positivo sulla società e l’ambiente.
Investimenti tematici: puntando sulle società impegnate a risolvere le sfide ambientali e sociali, che dovrebbero benefciare di un aumento della domanda, gli investitori possono trarre vantaggio dalle soluzioni offerte da queste imprese e a loro volta sostenerle. I nostri temi d’investimento a lungo termine comprendono numerose aziende coinvolte, ad esempio, nell’ampliamento delle infrastrutture idriche, nella fornitura di energie rinnovabili e nell’erogazione di dispositivi medici nei mercati emergenti.
Leader ESG: le società leader nell’ambito dei fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) non solo evitano di esercitare importanti impatti avversi sulla società e l’ambiente, ma cercano anche di influenzare il settore in cui operano per migliorare i livelli di sostenibilità. Per molte di queste aziende, i fattori ESG costituiscono un’opportunità per incrementare i rendimenti fnanziari. I dati empirici dimostrano che è possibile costruire portafogli con un livello di sostenibilità superiore alla media e un proflo di rischio/rendimento in linea con quello degli investimenti convenzionali.
Progressi ESG: gli investitori possono premiare il rispetto dei fattori sociali e ambientali aumentando l’esposizione alle società che negli ultimi mesi e anni hanno compiuto progressi in questi ambiti e riducendo le posizioni nelle imprese che invece mostrano un deterioramento della performance in ambito ESG. A nostro avviso, le strategie d’investimento che sfruttano il momentum dei fattori ESG dovrebbero registrare performance pari o superiori a quelle dei benchmark di mercato.
Impegno ESG: anche i gestori di fondi possono adottare un approccio basato sull’impegno degli azionisti per spronare gli organi direttivi di un’azienda a migliorare la performance in ambito ESG, generando spesso un impatto diretto. Ad esempio, secondo i dati raccolti e analizzati da Ceres, il 36% delle 779 mozioni con un impatto positivo per l’ambiente presentate dagli azionisti tra il 2013 e il 2017 è stato adottato senza necessità di ricorrere a votazione, dopo che gli investitori e il management delle società in questione si sono trovati d’accordo sul fatto che occorresse fare di più per compiere progressi suffcienti in questa area, ad esempio riducendo l’impronta di carbonio dell’azienda.

Impact investing: gli investimenti d’impatto sono uno strumento essenziale per mobilitare capitali privati a favore della ricerca di soluzioni alle sfde globali più  impellenti, nell’intento di realizzare gli SDG dell’ONU entro il 2030. Il patrimonio privato impiegato per ottenere rendimenti fnanziari è il più indicato per affrontare le sfde per le quali è possibile dare un prezzo di mercato al capitale e non è essenziale un cambiamento normativo. Tra i progetti più idonei fgurano, ad esempio, quelli che mirano a ottimizzare la produzione e la distribuzione alimentare per alleviare la fame, a migliorare la qualità della sanità e dell’istruzione e facilitarne l’accesso, e a produrre energia pulita e a basso costo.

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