Se si va al bar, di questi tempi, col cavolo che ti fanno credito (improbabili cartelli interni a caratteri cubitali e dalle tinte tardo gotiche spesso ci avvertono di questa cosa); è già tanto che ti servono il caffè di persona, ma non è da escludere che in un prossimo futuro ci toccherà andare dietro il bancone e farcelo da noi. Anche gli accumuli di scontrini come resto per i ticket sembrano più sbiaditi di un tempo e l’espressione di chi c’è li fa non è più la stessa. Confindustria ha avvertito: “La carenza di credito ostacola l’attività del 9,9% delle imprese italiane”.
Come cavarsela? Sempre più le famiglie fanno la spesa all’ingrosso, direttamente dai produttori, aderendo ai gas (i gruppi d’acquisto solidali). E sempre più aziende (soprattutto pmi) scelgono di rivolgersi a questa crescente fetta di consumatori. La riduzione degli intermediari, riduce i costi.
La finanza si basa sugli intermediari. Ve la immaginate una finanza senza intermediari? Impensabile e illogico. Tuttavia sotto alcuni aspetti l’intermediazione si è già ridotta. Basti pensare a internet. Un intermediario virtuale e perfettamente indipendente. Si è liberi di vedere tutto, ogni quotazione, ogni prodotto, contattare chiunque, comprare qualunque cosa. Una risorsa che sfruttata appieno ci rende davvero liberi, anche di ridurre i costi. Peccato non faccia anche il caffè. Sennò saremmo davvero a posto.