Aumenta l’appetito al rischio, vicini al giro di boa!

Nelle ultime ore si assiste ad un leggero cambiamento degli umori di analisti e investitori. Non sappiamo se questo atteggiamento sia dovuto a rassegnazione oppure se invece effettivamente sta cambiando qualcosa.
Ma in effetti, sia il comportamento dei mercati azionari, sia la price action del mercato valutario segnalano un certo rallentamento della volatilità e una diminuzione della tensione. Che si sia vicino al cosiddetto turning point? Che sia possibile nelle settimane a venire, vedere un cambiamento nel sentiment degli investitori e che sia possibile un aumento dell’appetito al rischio? Se da un lato infatti non si può fare lo stesso discorso per i mercati reali, che peggiorano di giorno in giorno e probabilmente il peggio lo devono ancora vedere nell’arco del 2009, i mercati finanziari sembra che stiano girando la boa.
Forse più per stanchezza di vedere dei meno davanti alle chiusure dei listini, più che per qualche ragione legata a notizie positive, ma la sensazione che qualcosa stia cambiando è netta.
Addirittura circolano voci, i cosiddetti rumors che qualche Istituto coinvolto nella crisi, possa generare un trimestre di utili nella prima ondata di trimestrali che verranno pubblicate, parliamo di Citigroup, Bank Of America, Jp Morgan e anche Barclays. Questo non ha permesso ai listini americani di chiudere positivi ma si deve dire che nelle ultime 4 sedute il rally era stato importante e qualche presa di beneficio era necessaria.
Sul fronte dei cambi l’Eurusd resta nel range anche se tendenzialmente in salita e ripresa mentre le valute che stanno perdendo terreno sono lo Yen e il franco svizzero.
La sterlina si è leggermente ripresa dai minimi della settimana scorsa e pare in recupero insieme ad Aud e Nzd che hanno finalmente dato una scossa al trend estremamente negativo degli ultimi mesi.
Si sente la necessità di un ritorno delle valute ex alto tasso, e magari i prossimi dati sull’inflazione, se mostreranno qualche segnale di ripresa, potranno essere considerati come la svolta anche su queste valute e di conseguenza su tutte le valute emergenti. Abbiamo spesso ripetuto e lo affermiamo anche oggi, che, nel giorno in cui la maggior parte delle Banche Centrali dichiareranno che i tassi avranno raggiunto il livello più basso oltre il quale non andranno, ebbene quel giorno i carry trades ripartiranno e lo Yen ritornerà ad essere valuta di finanziamento, insieme al franco svizzero che ci pare in una condizione di possibile ribasso di medio termine.


                                                                               EurChf daily

Il quadro tecnico del franco, contro euro, suggerisce gli obiettivi che dovrebbero essere raggiunti nel giro di qualche seduta, in area 1.5530, che rappresenta il livello cruciale per un rialzo impulsivo e deciso rispetto ad una fase invece che potrebbe rimanere laterale e compresa tra 1.5050 e 1.5530.
La Snb è parsa assai decisa nell’impedire al franco di rivalutarsi oltre e quindi non va sottovalutata la sua azione. Questo non significa però che le stesse autorità monetarie elvetiche ambiscano ad avere un franco svalutato, in quanto ricordiamo che nel 2007 a 1.6800 avevano dichiarato che quel cambio non era gradito.
Insomma una volontà di mantenere stabile il cambio per sostenere l’economia.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: