L’anno sbagliato dei manager giusti

A cura di Francesco Paganelli, Morningstar
Se le performance passate non sono garanzia di quelle future, tanto vale sfruttare gli incidenti di percorso per investire in manager in grado di vincere sul lungo periodo.
Abbiamo selezionato una lista di gestori con le seguenti caratteristiche: i loro comparti sono disponibili alla vendita in Italia, il team di ricerca sui fondi di Morningstar gli assegna un giudizio elevato (pari ad almeno Silver o Gold) e le loro performance tra gennaio e novembre 2017 si classificano nel peggiore quintile della rispettiva categoria di appartenenza.
Questi fondi hanno avuto un’annata da dimenticare, ma la fiducia che gli analisti ripongono nella loro abilità di creare valore su intero ciclo di mercato resta intatta. Tale opinione si riflette nel Morningstar Analyst Rating, la valutazione prospettica che gli analisti di Morningstar assegnano in maniera indipendente a una lista selezionata di fondi ed Etf.
Un anno dopo…
Un anno fa la classifica era dominata dai fondi azionari Europa, che, tra il voto sulla Brexit e l’elezione di Trump, avevano sofferto un 2016 caratterizzato da continui ribaltoni. Ci eravamo occupati di tre gestori in particolare: Matthias Born di Allianz, Nigel Bolton di BlackRock, e Alexander Darwall di Jupiter. Cosa ne è stato?
Il primo ha successivamente annunciato l’intenzione di lasciare la società a settembre 2017. Il rating di Allianz Euroland Equity Growth è stato quindi prima posto sotto revisione, e poi rivisto all’attuale Neutral. Malgrado il cambio di regia, tuttavia, il comparto ha comunque realizzato performance migliori del 95% dei suoi concorrenti di categoria nel 2017. La strategia guidata da Nigel Bolton ha invece sofferto un altro anno da dimenticare, e i suoi fondi BGF European e BGF European Focus sono presenti anche quest’anno nella classifica dei ‘fondi da salmoni’. Infine, lo Jupiter European Growth (rating Gold) ha invertito la rotta con un rendimento superiore al 19% fino a fine novembre 2017, che lo pone nel primo decile della categoria Morningstar Azionari Europa Flex-Cap.
Chi è rimasto indietro
Quest’anno la classifica è più eterogenea: troviamo azionari Giappone, ma anche High yield statunitensi. Ci sono, però, diversi fondi estremamente noti.
Ad esempio, spiccano due delle migliori idee di investimento del team di Manager Research tra i fondi Obbligazionari Globali, cioè l’M&G Global Macro Bond di Jim Leaviss e il Templeton Global Bond di Michael Hasenstab. Questi comparti hanno largamente sottoperformato i propri concorrenti nel 2017, ma mantengono un track record di lungo termine impressionante e sono guidati da due dei migliori team di gestione dell’industria.
Anche il Deutsche Invest Top Dividend, uno dei fondi più grandi d’Europa con oltre 20 miliardi di euro di patrimonio in gestione, ha sofferto nel 2017. Per il comparto guidato da Thomas Schüssler, che nel gruppo di strategie ad alto dividendo internazionali si caratterizza per il suo stile conservativo e attento al rischio, sono state penalizzanti l’allocazione in liquidità e alcune delle posizioni in titoli del tabacco (Imperial Brands, Altria) e telecom statunitensi (AT&T, Verizon).
Fondi da salmoni 2017
Uno sguardo al 2018
E’ sempre difficile fare previsioni, ma aspettarsi che la quiete sui mercati finanziari persista indefinitamente è un errore che potrebbe costare caro. Il 2017 è stato per molti aspetti un anno senza precedenti nei mercati finanziari, dai livelli record di (bassa) volatilità a performance positive praticamente ovunque, a cominciare dal mercato italiano (uno dei migliori a livello globale). Ma la storia ci insegna che queste condizioni sono un’eccezione, non la norma.
Vediamo un paio di dati. Il primo grafico mostra il drawdown dell’indice azionario globale Morningstar Global Markets per periodi rolling di 52 settimane, espresso in dollari. In altre parole, il grafico mostra settimana per settimana quale è stata la perdita massima del mercato nelle 52 settimane precedenti. Tale indicatore, nell’ultimo anno, è il più basso degli ultimi 20 anni.
Il secondo grafico mostra invece la volatilità realizzata dell’indice (misurata come deviazione standard dei rendimenti), sempre usando una finestra rolling di 52 settimane. Abbiamo aggiunto per comparazione anche l’indice obbligazionario globale Bloomberg Barclays Global Aggregate. Anche qui possiamo parlare di record: la volatilità dei mercati azionari si è abbassata a tal punto da convergere con quella del paniere di obbligazioni globali. In termini assoluti, inoltre, semplicemente non si era mai verificato un livello di volatilità così basso. Quanto potrà durare?
Drawdown morningstar global market index
Volatilita indice globale 2017

 

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