Abbassato il rating anche per Emaar, la società di costruzioni a partecipazione statale del Dubai. S&P ha rivisto il proprio giudizio portandolo da A- e BBB+, voto comunque rappresentante un’impresa soddisfacente sotto il profilo del rischio di default.
Emaar è la società che a Dubai vanta la costruzione di oltre 200 edifici, tra cui in progetto il futuro grattacielo più alto al mondo, ovvero il Burj Dubai.
Motivo di tale declassamento, è il fatto che la società potrebbe negativamente risentire del calo dei prezzi delle case a Dubai, stimato attorno al 40% per la fine del 2009 (in Italia, il calo degli acquisti delle case è stimato intorno al -26%). In sostanza, S&P ha precauzionalmente scontato una possibile bolla sul mercato edilizio negli Emirati Arabi, bolla che, appunto, si starebbe già sgonfiando: numerosi sono i progetti immobiliari sospesi recentemente, per cifre oltre i 300 miliardi di dollari.
Tuttavia, Emaar non è l’unica società del Dubai ad aver subito un declassamento. S&P ha rivisto il proprio rating da A+ ad A per Difc Investment, Dp World, Jebel Ali Free Zone e Dubai Holding Commercial Operations Group e da A ad A- per Dubai Multi Commodities Centre Autorithy.
V’è poi la questione ricollegata alla Banca Nazionale del Dubai (Emirates National Bank of Dubai). Si teme, infatti, che il governo locale, non riuscendo a proteggere la propria industria, utilizzi la Banca per rifinanziare le società nazionali a partecipazione statale (come Emaar), soprattutto quelle più in difficoltà.
A testimonianza di ciò, giusto un mese fa, il governo del Dubai ha venduto 10 miliardi in bond alla propria BC, al fine di costituire un fondo cui le imprese possono attingere per fronteggiare i propri impegni finanziari.