UniCredit, dividendi in azioni e aiuti di stato

Piazza affari migliore tra le borse del vecchio continente, con l’S&P che guadagna oltre i due punti percentuali. Un trend legato all’ottima  performance legata ai titoli delle due principali banche italiane, [s]Intesa Sanpaolo[/s] e UniCredit, con quest’ultima che sconta la pubblicazione dei risultati ottenuti nel 2008.

Il consiglio di amministrazione ha infatti approvato i risultati consolidati 2008, dati che hanno di fatto dimostrato che lo stato di salute, a fine 2008, del primo gruppo bancario italiano erano tutt’altro che negativi. UniCredit è infatti riuscita a chiudere l’anno con un utile netto di 4.012 milioni di euro. In calo del 9% il margine di intermediazione, che dai 29.502 del 2007, è passato a 26.866 milioni del 2008, imputabile alla crisi finanziaria. Positivo invece il dato sugli accantonamenti per rischi ed oneri, che è passato dai 753 milioni del 2007, ai 344 del 2008.

Per quanto riguarda le singole divisioni, le migliori sui 365 giorni sono state l’area retail e il Central Easterm Europe, che rispettivamente hanno incrementato l’utile lordo sul 2007 del +44% e +50%. Risultato questo, che ha permesso all’istituto di limitare le perdite derivate dall’area Asset Management, -35% sull’utile lordo 2007, e comunque in linea con l’andamento del settore.

Un UniCredit che nel 2008, ed anche nel 2009, è stata attiva in operazioni straordinarie di M&A. Dagli ultimi riassetti della fusione con Capitalia, al consolidamento di UksotsBank ed alla vendita di BPH. Operazioni che hanno influenzato non poco il bilancio 2008, ed anche il titolo.

A piazza affari infatti, il titolo UniCredit ha registrato da inizio anno una perdita di quasi il -40%, scontando la paura degli investitori per l’esposizione del gruppo sui mercati del est Europa. Un trend che sembra essersi invertito già dalla scorsa settimana, con il titolo che è ritornato in prossimità di un euro.



Per gli investitori
, il consiglio di amministrazione proporrà differenti soluzioni. Per i possessori di azioni ordinarie verrà proposta l’attribuzione di 13 nuove azioni ogni 36 possedute. Meglio dovrebbe andare a chi possiede azioni di risparmio, dove oltre a dare 1 nuova azione ogni 5, verrà proposto all’assemblea degli azionisti un dividendo di €0.025 per share. In aggiunta, lo stesso CdA ha confermato che non verranno distribuiti bonus, confermando così la correttezza del board.


Per quanto riguarda gli azionisti rilevanti, anche in questo caso la situazione sembra essere in continua evoluzione, con l’ingresso della Central Bank of Lybia e con l’incognita Aabar Investment, che ha sottoscritto i caches UniCredit, con l’opzione conversione in azioni ordinarie.
Una struttura azionaria che evidenzia la forte attrattività del gruppo, sia sul mercato locale, sia su quello estero, che occupa il 48% delle azioni ordinarie.


Un UniCredit Group che pur con un 2008 in attivo, sembra voler far ricorso agli aiuti di stato. Il CdA ha infatti dato mandato al suo ad, Alessandro Profumo, di negoziare le condizioni relative all’emissione di strumenti di capitale governativi. Tali aiuti,  che non dovrebbero superare i 4 miliardi di euro, saranno richiesti al Ministero delle Finanze austriaco, ed a quello italiano.
 

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