Morningstar: “Se i tassi salgono meglio le banche del Nord Europa e un po’ di Italia”

Se in Europa si alzano i tassi, dicono gli analisti di Morningstar, la cosa migliore è posizionarsi sulle banche svedesi e, magari, buttare un occhio anche all’Italia. L’aumento del costo del denaro favorirà gli istituti di credito tradizionali che traggono un’alta percentuale del loro reddito operativo dal margine tra interessi passivi pagati sui depositi e quelli incassati dalla concessione del credito. Swedbank e Svenska Handelsbanken sono, tra quelle meglio posizionate in questo senso e sono anche scambiate ai prezzi più vantaggiosi. Guardando più a sud, Unicredit, nonostante sia la banca di un paese fra i più deboli del Vecchio continente e a dispetto delle valutazioni alte, ha qualche carta da giocare in caso di rialzo dei tassi di interesse.

In Svezia…
Nel caso di Swedbank il reddito netto da interesse conta per il 60% dell’intero fatturato. Questo significa, in base alle stime degli analisti, che un aumento di 100 punti base del costo del denaro si tradurrebbe in un aumento dell’11% dell’utile aziendale. Il gruppo scandinavo opera in una sorta di oligopolio, data la forte concentrazione del mercato bancario svedese (con Swedbank e Nordea che controllano il 70% dei depositi e dei prestiti bancari), e questo le garantisce la possibilità di realizzare economie di scala elevate e dunque di mantenere una redditività del capitale superiori alla media. “Di Swedbank, oltre che la alta profittabilità, apprezziamo anche l’attenta gestione dei costi da parte del management. Prerogativa che siamo convinti sarà mantenuta anche nei prossimi anni. L’istituto di credito ha una posizione dominante nel segmento retail che crediamo sarà rafforzata dagli investimenti fatti nell’online banking”, dice Derya Guzel, analista azionario di Morningstar in un report del 21 dicembre 2017. “L’istituto di credito, inoltre, beneficia della stabilità economica e politica della Svezia, dove è concentrata la quasi totalità del suo business, e del buono stato di salute del mercato immobiliare”. Il titolo ha ceduto il 13% negli ultimi tre mesi (in euro) e ora è scambiato a un tasso di sconto del 16% rispetto al fair value di 236 corone svedesi.

Nel caso di Svenska Handelsbanken, invece, l’effetto della risalita dei tassi sarà più basso (+2-3% dell’utile netto), nonostante l’istituto di credito svedese ricavi dal reddito da interessi il 70% del suo giro d’affari complessivo. Colpa, secondo gli analisti, delle differenze in termini di composizione e ammontare delle attività e passività nel suo bilancio rispetto a Swedbank. Handelsbanken condivide con Swedbank l’oligopolio del mercato bancario svedese. “Come per SWED, anche per SHB A valgono le considerazioni legate al favorevole contesto politico ed economico della Svezia, ma il fattore distintivo di Handelsbanken è la sua attenzione al contenimento dei costi e alla decentralizzazione del suo modello di business”, dice Stephen Ellis, analista azionaria di Morningstar in un report del 3 gennaio 2018.

…e in Italia
Un altro titolo che gli analisti ritengono interessante in uno scenario di rialzo dei tassi  di interesse è Unicredit, anche se i prezzi di Borsa, in questo caso, lasciano un minor margine di manovra agli investitori. Il titolo ha approfittato della corsa dei finanziari europei e oggi tratta vicino al fair value di 18 euro per azione. “Nel 2016 l’istituto di credito ha pubblicato la sua analisi di sensibilità al rischio di tasso di interesse in cui stima che un rialzo dell’1% dei tassi porterà ad un aumento del 7% del margine di interesse”, spiega Ellis (report del 3 gennaio 2018). “Calcoliamo che ciò comporterebbe un aumento del 12% del profitto operativo. L’istituto tra l’altro, in passato ha dimostrato di saper controllare i costi e di saper mantenere l’efficienza dal punto di vista dei margini operativi”.

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