Metalli industriali trainati dalla discesa del dollaro e dalla domanda cinese

A cura di Wings Partners Sim

Continuano i rialzi per il comparto dei metalli non ferrosi che trovano un sostegno nelle debolezze registrate dal dollaro e nelle buone prospettive riguardo la domanda industriale. In particolare, il cambio eur/usd, nelle ultime sessioni di trading, ha registrato continue debo-lezze per la moneta americana con un cambio che è passato da area 1,9500 a quota 1,2220. Tale apprezzamento per la moneta unica, e di conseguenza un deprezzamento per il biglietto verde, ha generato un sostanziale vantaggio per l’implementazione di posizioni lunghe denominate in euro sul comparto dei non ferrosi grazie ad una convenienza relativa che sta rendendo meno onerosi gli acquisti denominati in euro.

Dal lato dei fondamentali sembrerebbe che le attese da parte degli investitori riguardo alla domanda futura, e quando si parla di domanda di non ferrosi vuol dire parlare di Cina, siano positive ed a favore di una continuazione del positivo trend che ha caratterizzato il 2017. Inoltre, le importazioni di rame da parte di Pechino nell’ultimo mese del 2017 hanno registrato un aumento pari all’8,2% rispetto allo stesso periodo del 2016.

Analisi tecnica rame Il test all’area di supporto posta 7.050 dollari per tonnellata ha favorito l’avvio di nuovi rimbalzi correttivi riportando le quotazioni oltre area 7.200. La view di breve, pertanto, resta favorevole alla prosecuzione del movimento rialzista verso la parte alta del canale ascendente in figura, seppur il calo degli indicatori di momentum potrebbe favorire nuove flessioni di breve. In un’ottica più ampia, infatti, le attese permangono a favore di un ritorno di debolezza del mercato a favore di flessioni capaci di violare area 7.000 e riproporre flessioni in direzione della parte bassa del canale rialzista in figura.

rame

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