Il dollaro debole preoccupa la Cina

La proposta da parte del governatore della Banca Centrale Cinese, Xiaochuan Zhou, riguardante la creazione di una nuova riserva internazionale di valuta, è un evidente segnale delle preoccupazioni orientali sull’attuale debolezza del dollaro. Inoltre, è interpretabile come la volontà di Zhou di proporsi come leader al prossimo incontro del G20.

Secondo quanto riportato da Bloomberg, infatti, Zhou ipotizza la costituzione di una riserva internazionale di valuta che sia al di sopra del potere dei singoli Stati.

La debole quotazione del dollaro, in seguito alle decisioni della scorsa settimana della Federal Reserve di acquistare i Tresuries di Stato americani e di comprare gli asset delle banche illiquide, impensierisce la Cina. 

Il governatore cinese, infatti, sembra preoccupato da un possibile crollo del dollaro, causato dai piani di stimolo dell’economia statunitense. E’ noto a tutti, infatti, come i tre quinti dei dollari mondiali, siano in mano ai cinesi. Tempo addietro, addirittura, c’era chi ironizzava sul fatto che la guerra contro il terrorismo degli USA fosse stata condotta con i soldi dei cinesi.

Eppure, il fatto che Zhou non abbia indicato il renminbi come riserva di valuta, sembra far intuire come la Cina intenda affacciarsi come player internazionale ed aprirsi al confronto economico-politico con gli altri Paesi.

Attualmente, ad uno yuan cinese (l’unità di base del renminbi) corrispondono 0,146381 dollari. Mille dollari valgono 6.835,4 renminbi.

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