Ondata di vendite sui mercati nella giornata di oggi, ma secondo gli analisti non è il caso di parlare di panico.
Secondo Peter Rosenstreich, Head of Market Strategy di Swissquote, “L’attuale momento risk-off ha mandato nel pallone i mercati, senza alcuna vera ragione. Se infatti è indubbio che gli Stati Uniti stanno attraversando la fase terminale del ciclo rialzista, Europa, Giappone e Cina si trovano invece nella fase iniziale o mediana di tale ciclo. La debolezza d’Oltreoceano sarà secondo noi controbilanciata da un rafforzamento in altre aree economiche, le preoccupazioni di rialzi dei tassi prematuri sono infondate: serviranno alcuni anni alla Fed per sviluppare un vero e proprio tightening e le altre banche centrali non faranno che emulare come sempre questo approccio. In termini relativi, possiamo dire che la politica monetaria accomodante proseguirà anche nel 2018 e tale contesto non supporterà ulteriore propensione al rischio. Senza considerare che con un dollaro in ulteriore indebolimento l’inflazione europea continuerà a rimanere sotto tono e i rendimenti sui titoli a reddito fisso si manterranno in questa fascia. Ecco perché riteniamo che i mercati europei siano ancora attraenti per ora”.
“È importante ricordare che era solo una questione di tempo prima che si verificasse questo tipo di correzione, – sostiene Andrew Milligan, Head of Global Strategy di Aberdeen Standard Investments. – I mercati finanziari sono stati per troppo tempo estremamente silenziosi e questo non poteva durare per sempre. Ora stiamo assistendo a una presa di profitto trainata da valutazioni tirate e dai timori circa l’aumento dell’inflazione che sta prendendo piede negli Stati Uniti e altrove. Ora la domanda è dove e quando cesserà la correzione di mercato, e nessuno è in grado di dare una risposta definitiva. Alcuni investitori sono ormai sovraesposti e subiranno le conseguenze di una vendita forzata, ma alla fine i fondamentali torneranno a prevalere. Gli investitori dovrebbero essere rassicurati nei prossimi giorni e settimane dalla forza dei profitti societari, dai dividendi e dai riacquisti di azioni che gli elevati livelli di liquidità aziendale consentono. L’inflazione è probabilmente destinata a salire nei prossimi mesi, ma non ad aumentare rapidamente. Se gli investitori riusciranno ad adattarsi a questo scenario, allora potrebbe essere possibile arginare il sell-off e innescare un rimbalzo. La cosa peggiore che si possa fare adesso è reagire impulsivamente”.