Costruttivi su Usa, Giappone ed Emergenti: la view di Anima

A cura di Anima Sgr
Nonostante i record già raggiunti, il giudizio sull’azionario americano resta ancora costruttivo, in quanto il premio per il rischio si mantiene a favore dell’investimento in azioni. Tuttavia, la recente correzione – scatenata dalla pubblicazione del report sul mercato del lavoro americano, da cui è emerso che le paghe orarie medie a gennaio hanno registrato l’incremento maggiore dal 2009 – impone più cautela.
Negli Usa la stagione degli utili relativa al quarto trimestre del 2017 è cominciata da qualche settimana e il bilancio è positivo, anzi ha raggiunto i livelli più alti da anni: il 78% delle società ha superato le aspettative. Merito della debolezza del dollaro, della stabilità del prezzo del petrolio e ancora una volta della ripresa economica globale. In prospettiva, la riforma fiscale di Trump supporterà le società e il suo impatto positivo sarà concentrato soprattutto nel primo triennio dall’entrata in vigore: il Fondo Monetario Internazionale stima un aumento del PIL reale pari all’1,2% nel periodo 2018-2020, guidato principalmente dalle spese per investimenti da parte delle aziende. 
Borse asiatiche: Giappone in cima alle preferenze. Il mercato azionario giapponese si conferma uno dei preferiti, anche se molto dipenderà dalle prossime mosse della Fed, nel caso decida di accelerare sull’aumento dei tassi per contrastatare un anticipo del ritorno dell’inflazione. I recenti dati macro nipponici fanno comunque guardare con ottimismo alla reporting season che sta per cominciare.
La Banca centrale nipponica (BoJ), dopo il meeting del 23 gennaio, si è confermata quella più lontana dalla conclusione del piano di Quantitative Easing, processo che probabilmente sarà graduale e molto lungo (un po’ simile a quanto percorso dalla BCE nel 2017), ma proprio per questo potrebbe riservare maggiori sorprese nel corso del 2018.
Borse emergenti: sotto controllo trend dollaro e materie prime. Oltre alla crescita degli utili, il giudizio su queste Borse resta costruttivo anche per i profondi cambiamenti strutturali all’interno degli indici azionari che le rendono oggi esposte all’economia del futuro e quindi interessanti da un punto di vista strutturale. Tre le variabili da  monitorare  per questi mercati: crescita economica; andamento del Dollaro e delle materie prime. Per quanto riguarda la crescita, la Cina dovrebbe proseguire con un rallentamento controllato della crescita, guidato dalle autorità, volto a migliorarne la qualità senza portare scossoni.
Altre importanti economie emergenti, come India, Brasile e Messico sono previste in accelerazione, tanto che il differenziale di crescita tra le economie emergenti e sviluppate tornerà ad espandersi. Con riferimento alle materie prime, si è registrato un andamento positivo sia per il petrolio che per le altre materie prime principalmente impattate dalla  domanda cinese. Per quanto riguarda il primo, la domanda forte a livello globale – che è figlia della crescita economica – e le attese di un proseguimento dei tagli produttivi da parte di Opec e Russia, sostengono le attuali quotazioni. Anche in questo caso, però, il movimento potrebbe perdere di direzionalità.

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