Ue-Uk: visibilità ancora molto limitata sul post-Brexit

A cura di Amundi Am
L’accordo politico raggiunto alla fne di dicembre del 2017 riguardo a un periodo di transizione dopo la fuoriuscita del Regno Unito dall’Unione europea (prevista per il marzo 2019) ha ridotto il rischio immediato di una Hard Brexit. Tuttavia, il governo britannico non ha ancora preso posizione in merito al regime di libero scambio che intende creare con l’UE (negoziato che comprende il commercio dei beni e dei servizi – in particolare dei servizi fnanziari – che hanno un ruolo cruciale per l’economia britannica).
Inoltre, le profonde divisioni in seno al partito Conservatore su quanto sia meglio separarsi dall’UE complicano non poco il compito del Primo Ministro Theresa May. Non è ancora chiaro se la May riuscirà a concludere il suo mandato, ma è comunque difcile ipotizzare che un suo eventuale successore riesca a risolvere le medesime contraddizioni.
Intanto il tempo passa e gli europei sembrano ancora contrari all’ipotesi che gli inglesi ottengano condizioni più favorevoli fuori dall’UE che non dentro (in particolare vogliono impedire agli inglesi di avere libero accesso al mercato dei servizi fnanziari se il Regno Unito si opporrà alla libera circolazione delle persone.) La Brexit, anche se non metterà a repentaglio il proseguimento della ripresa nella zona Euro, sarà indubbiamente uno dei principali temi della politica europea nel 2018.

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