Giappone, la crescita rallenta ma il Pil ad aumentare

A cura di Piya Sachdeva, Economista, Schroders

Il PIL giapponese ha registrato nel quarto trimestre una crescita reale, secondo la stima preliminare, pari allo 0,5% t/t annualizzato, un dato inferiore all’1% atteso e in calo rispetto al 2,2% del terzo trimestre. Tuttavia, questo conferma che si tratta del primo periodo di otto trimestri consecutivi di crescita positiva per il Pil reale giapponese in 28 anni. Diversamente dal terzo trimestre, la crescita nel quarto è stata sostenuta dall’aumento della domanda domestica, mentre quella estera non ha contribuito.

In termini di domanda interna, la crescita è stata contrastata. I consumi privati sono cresciuti dell’1,9% t/t annualizzato, in seguito a una contrazione del 2,5% nel trimestre precedente. I consumi sono stati l’unico driver della crescita, contribuendo per 1 punto percentuale. Dal punto di vista degli investimenti, la crescita delle spese in conto capitale controbilancia il calo degli investimenti residenziali e pubblici. Gli investimenti in stock hanno detratto 0,3 punti percentuali dalla crescita reale, dopo aver contribuito invece positivamente nel terzo trimestre.

Nonostante il forte aumento delle esportazioni, le esportazioni nette hanno detratto 0,1 punti percentuali dalla crescita. Questo è dovuto all’aumento nelle importazioni, che di solito va di pari passo con una ripresa della domanda domestica. Intanto, il deflatore del PIL, una misura dell’inflazione, è sceso allo 0% (anno su anno) dallo 0,2% del terzo trimestre, sebbene la misura a livello domestico sia rimasta positiva, allo 0,5%.

In termini di implicazioni per la politica monetaria, la Bank of Japan probabilmente continuerà a sostenere che l’economia giapponese resta stabile in un contesto di forza per l’economia globale. Ci aspettiamo una ri-elezione dell’attuale governatore della BoJ, Haruhiko Kuroda, il cui mandato termina ad aprile. Ciò dovrebbe permettere alla Bank of Japan di fare maggiore chiarezza sull’outlook per la politica monetaria. Lo yen continua a rafforzarsi, grazie a una combinazione di dollaro più debole e avversione al rischio.

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