a cura di Nomisma
“L’anno in cui la crescita dell’economia accelera e finalmente si avvicina alla performance dell’Eurozona, a testimonianza che gli sforzi fatti dagli italiani e la determinazione delle autorità pagano. Nel 2017 le condizioni dell’economia mondiale e dei mercati finanziari sono state particolarmente propizie e si sono cominciati a vedere gli effetti del consolidamento fiscale e delle riforme strutturali, dal Jobs Act a Industria 4.0.”
Così Andrea Goldstein, Chief Economist di Nomisma, commenta la pubblicazione delle stime preliminari del Pil nel quarto trimestre 2017, che fanno registrare un +1,6% nei confronti del quarto trimestre del 2016, un dato tendenziale in linea con la previsione del governo e il consenso di mercato (vd. Economist). Goldstein prosegue sottolineando come l’incremento congiunturale sia dovuto a una dinamica equilibrata dal lato della domanda, con un contributo positivo sia della componente nazionale (al lordo delle scorte), sia della componente estera netta: “Chi sostiene che l’Italia cresca solo grazie all’export e alla compressione della domanda interna dovrà ricredersi”.
Alla luce degli indicatori demografici pubblicati recentemente dall’Istat – secondo cui nel 2017 i residenti in Italia sono diminuiti di quasi 100 mila unità – la sfida per l’avvenire si chiama crescita della produttività e inclusione. “La priorità assoluta è liberare risorse per istruzione di qualità e infrastrutture sostenibili, altrimenti il Paese è condannato alla decrescita infelice” – conclude Goldstein – “Al momento di valutare i risultati economici dei governi della XVII legislatura, non va dimenticato come, marciando sul ‘sentiero stretto’, l’Italia abbia incassato il primo upgrade di S&P in 29 anni. Un capitale di credibilità che non va dilapidato cedendo alle lusinghe di chi si illude che la spesa pubblica sia una variabile indipendente”.