Economia globale ancora in crescita un rapporto tra inflazione e disoccupazione ancora più favorevoel rispetto agli anni ’60. E “finalmente è iniziata una rotazione dalle obbligazioni alle azioni che spiega l’euforia di gennaio” analizza Francois-Xavier Chauchat, di Dorval Asset Management. “Dato che le Banche Centrali sono sempre alla ricerca di un supplemento di inflazione, il rischio di politiche restrittive è escluso – continua – I mercati azionari subiranno correzioni, ma l’idea che tassi di interesse più alti possano compromettere la ripresa è prematura”.
Certo, a questi prezzi trovare idee di investimento allettanti può essere difficile. “Ma non nel Sud Europa – spiega Chauchat – Siamo convinti che, con gli investitori del Nord che boicottano gli asset meridionali dalla crisi del 2011/12, il Sud Europa sia tra i principali beneficiari del ritorno alla prosperità. Le agenzie di valutazione continueranno a rivedere al rialzo i rating dei vari Paesi, come successo con Spagna e Grecia”.
I bond governativi privi di rischio e i settori difensivi perdono terreno a favore dei comparti ciclici spinti dalla maggiore fiducia: un dato in linea con il ciclo macroeconomico che stiamo vivendo. “Eviteremo i settori difensivi finchè non osserveremo segnali di rallentamento della crescita economica globale. Oltre all’euro forte, in Europa la pressione competitiva dei colossi dell’infotech spiega le difficoltà di numerose imprese a captare la forte crescita del Vecchio Continente: la stagione delle trimestrali ci dirà di più su questo aspetto cruciale” conclude Chauchat.