Immobiliare: ottimismo per il prossimo biennio

a cura di Tempocasa.it

Quando si parla di mercato immobiliare italiano, facendo riferimento al biennio 2016 – 2017, bisogna partire subito da una macro-considerazione: a livello nazionale il settore delle compravendite ha registrato un bilancio positivo per entrambi gli anni.

Nel mercato delle proprietà i contratti stipulati hanno infatti siglato un’impennata del 18,8% nel 2016, rafforzando la crescita maturata nel biennio precedente (del +3,5% nel 2014 e del +5,9% nel 2015).

Se nel 2016 le abitazioni vendute sono state poco meno di 530.000 (528.865 per l’esattezza), a consuntivo 2017 si stima invece che le compravendite in Italia si siano attestate poco al di sotto delle 545.000, con un tasso di variazione annuale intorno al 3% (l’Osservatorio è stato stampato nei primi giorni di febbraio 2018, in attesa dei dati definitivi da parte dell’Agenzia delle Entrate, ndr). Un numero che conferma appunto la consolidata crescita registrata nei due anni precedenti, quando si è innescata una svolta positiva dopo una lunga fase riflessiva del ciclo  delle compravendite. Un trend significativo, insomma, trainato in particolare dalla diminuzione dei prezzi e dalla maggiore accessibilità dei mutui.

Oggi per il 2018 e il 2019 i motivi per essere ottimisti ci sono e soprattutto sono validi. In particolare se si considera che, in questo rinnovato interesse per l’acquisto di un immobile, uno dei dati maggiormente di rilievo è quello per cui continua a essere evidente la “voglia di casa” degli italiani: il desiderio di comprare un immobile residenziale rispecchia infatti una necessità familiare, e un bisogno personale e diretto, piuttosto che un investimento.

E in questo preciso contesto nel 2016 il mercato immobiliare italiano si è caratterizzato per il perfezionamento di oltre 2,3 milioni di contratti di acquisto e di locazione, sottoscritti da imprese e famiglie. Il soggetto economico più dinamico? In termini numerici proprio la famiglia: il numero di contratti firmati da nuclei familiari è stato pari a 1,9 milioni (con un’incidenza dell’82% sul totale).

 

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