Da Lyxor il primo ETF PIR obbligazionario in Italia

Lyxor ha annunciato il lancio sul segmento EtfPlus di Borsa Italiana (dove sarà quotato dal 26 febbraio) del primo Etf PIR obbligazionario “puro” in Italia, il Lyxor Italia Bond PIR UCITS ETF (codice Isin LU1745467461). “Si tratta di un prodotto rivolto a gestori e investitori che, a fronte di un contesto di mercato ormai cambiato rispetto allo scenario al quale eravamo abituati fino a qualche settimana fa, non desiderano esporsi né al rischio azionario né al rischio di rialzo dei tassi” spiega Marcello Chelli, referente per i Lyxor ETF in Italia, che fa poi notare come “ad oggi, l’offerta di strumenti PIR è concentrata soprattutto su prodotti azionari e bilanciati, nonostante l’interesse storicamente forte per l’asset class obbligazionaria in Italia, il nostro nuovo Etf va quindi a colmare questa lacuna e soddisfare le esigenze degli investitori, sia istituzionali che retail in una fase in cui la volatilità sul comparto azionario è tornata ad aumentare dopo il lungo rally e i tassi di interesse tornano a muoversi”.

In questo scenario, il nuovo ETF targato Lyxor oltre a vantare la particolarità di investire in un portafoglio di sole obbligazioni, ha comunque una Modified Duration media quasi nulla (0,02) per limitare l’esposizione al rischio di rialzo dei tassi.

L’ETF ha un costo totale annuo (Ter) pari allo 0,49% e investe per il 25% (con un minimo del 21%) in obbligazioni di società a piccola e media capitalizzazione italiane e dell’Unione Europea (con stabile organizzazione in Italia), per il 50% in obbligazioni di società ad elevata capitalizzazione italiane e dell’Ue (sempre con stabile organizzazione in Italia) e per il 25% (con un massimale del 30%) in Titoli di Stato dell’Eurozona. “Una composizione – spiega Chelli – adottata per evitare problemi di rating e liquidità bassi”. Più nel dettaglio, il rating minimo prefissato dei bond selezionati (al momento 25) è BB e la loro scadenza va da uno a 11 anni.

La copertura da un eventuale rischio derivante dal rialzo dei tassi avviene attraverso la compravendita su tre punti della curva di tre future sui titoli di Stato tedeschi (il Bund a 10 anni, il Bobl a 5 anni e lo Shatz a 2 anni).

“Dopo un 2017 dominato dall’offerta dei fondi PIR – aggiunge Chelli –  ci attendiamo che il 2018 sia l’anno delle Unit Linked PIR, che dovrebbero beneficiare della semplicità di utilizzo degli ETF PIR. Le linee guida del MEF dello scorso ottobre hanno infatti confermato la possibilità di movimentare gli investimenti all’interno del PIR e, al riguardo, la gamma di ETF PIR di Lyxor consente di variare la composizione del portafoglio PIR spaziando tra azionario blue chips e mid cap (Lyxor Italia Equity PIR UCITS ETF), azionario mid cap (Lyxor FTSE Italia Mid Cap PIR UCITS ETF) e obbligazionario (il nuovo Lyxor Italia Bond PIR UCITS ETF)”.

Lo strumento si rivolge sia agli intermediari che stanno realizzando soluzioni PIR per la loro clientela privata come, ad esempio, fondi comuni, Unit Linked assicurative, Gestioni Patrimoniali e Depositi Titoli, sia agli investitori privati che acquistano direttamente l’ETF, al fine di godere dei benefici fiscali della normativa PIR, da detenere presso un apposito Deposito Titoli PIR.

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