Mercato dell’auto U.S.A. in bilico, dollaro in ripresa

Dopo un periodo di relativa stabilità, e un rally dei mercati azionari che è stato decisamente il più importante da tanti mesi a questa parte, la giornata di ieri possiamo annoverarla di diritto in una di quelle che verranno ricordate per la discesa importante dei listini, e di conseguenza il recupero del dollaro e delle valute rifugio.
Ormai il mercato si divide proprio in giornate pro dollaro e pro yen (con anche un recupero del franco), e giornate in cui invece queste valute cedono di schianto. Non c’è una via di mezzo. Il tutto produce una fase di oscillazioni irrazionali, che rimangono all’interno di range anche ampi (perché la volatilità resta impressionante), che non riesce a risolversi in alcun trend. Non c’è direzionalità e si vive alla giornata, sapendo che le dichiarazioni di questo o quel Ministro o Banchiere Centrale possono provocare degli scossoni improvvisi, altrettanto irrazionali e illogici.
Le ultime notizie riguardano i due colossi del settore automobilistico Usa Gm e Chrysler, i quali sono ormai in amministrazione controllata, nonostante le rassicurazioni del Presidente il quale ha affermato che non lascerà che l’industria automobilistica Usa scompaia concedendo maggior tempo per presentare i piani di ristrutturazione. A Gm restano 60 giorni mentre Chrysler ne ha solo 30, anche se ha già in mano un accordo con la Fiat a cui Obama ha dato il suo benestare.
Nelle prossime ore comincerà il G20 che deve trovare risposte, accordi e speriamo che questa volta gli egoismi nazionali lascino spazio ad accordi forti anche se le premesse non sembrano positive. Gli Stati Uniti non si erano mai presentati ad un G7/G20 tanto indeboliti da un punto di vista politico nelle relazioni internazionali, ma anche il Vecchio Continente, che ha le sue beghe da risolvere (crisi dei paesi dell’ex blocco sovietico) rischia di non avere titolo per poter influenzare le decisioni. La Cina potrebbe essere l’ago della bilancia con l’idea di sostituzione del dollaro con i Diritti Speciali di prelievo per i pagamenti internazionali, una proposta che in parte ha trovato d’accordo anche il Segretario al Tesoro Usa.
Il Giappone, oltre ad avere riserve in dollari in eccesso, si trova anche di fronte ad una crisi epocale, un’altra se vogliamo dirla tutta, con l’eventualità che la Boj decida prossimamente di acquistare azioni sottovalutate per sostenere i listini, non avendo possibilità di adottare ulteriori misure di Quantitative Easing già attuate in passato. Il Tankan uscirà domani e le previsioni sono per un drastico peggioramento dell’outlook economico.
Questo è il quadro, sembra fosco e il mercato ha anticipato questo pessimismo generale riducendo le esposizioni di rischio.


                                                                              UsdJpy 4 ore

Lo Yen, o meglio, il UsdJpy appare ancora in una fase di incertezza significativa dopo il rialzo degli ultimi tre mesi del dollaro. Siamo in un momento in cui i prezzi tendono a chiudersi in un triangolo che dovrà sfociare in una tendenza, che a nostro parere dovrebbe vedere prossimamente lo Yen indebolirsi. Troppe sono le incognite sul fronte macro giapponese, e tanto è il bisogno di indebolire la valuta per far ripartire l’economia, legata enormemente al settore delle esportazioni, in cui la valuta gioca evidentemente un ruolo chiave. I livelli da osservare sono posti a 94.90 al ribasso mentre l’area compresa tra 98.50 e 99.50 è la chiave per dare una svolta ai movimenti futuri.

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