Cryprovalute contro Forex: ecco chi vince

A cura di Lorenzo Masini

Di recente in un seminario che ho tenuto sulle cryptomonete e sulle opportunità di guadagno che offrono, mi è stato chiesto da uno dei presenti su quale mercato preferissi operare tra Forex e cryptovalute. Ritengo la domanda molto interessante perché permette di evidenziare i pregi dei due mercati che sempre più si stanno confrontando nei cuori dei trader privati. Basta vedere la pubblicità dei maggiori broker, che fino a qualche tempo fa era concentrata sul Forex e che adesso sta virando, neanche troppo lentamente, verso il trading in bitcoin e cugini prossimi.

Cerchiamo, perciò, di dare una risposta esauriente alla domanda se sia meglio per un trader privato (ufficialmente quelli istituzionali non posso operare sulle le cryptovalute anche se alcuni amici mi dicono che nei desk di molti grandi investitori l’operatività sulle crypto trova sempre più spazio), operare sulla valuta digitale o sul quella fiat, sulle cryptocurrencies o sul  Forex.

Ritengo vi siano tre fattori fondamentali che fanno preferire le crypto al forex, gli stessi fattori che ai trader privati fanno preferire il trading in valuta a quello in azioni: l’impiego limitato di capitali; la possibilità di una forte leva; il periodo di apertura dei mercati.

L’impiego limitato di capitali, abbinato alla forte leva, è il motivo che ha decretato il successo del mercato Forex tra i privati in questi ultimi anni, a scapito di quello azionario. Grazie all’introduzione, da parte dei broker dei minilotti (per il cui investimento sono richiesti 10mila dollari nominali) e microlotti (per il cui investimento sono richiesti 1000 dollari), chiunque può accedere al trading in valuta con investimenti minimi, grazie anche all’abbinamento della leva.

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La possibilità di investire a margine, ovvero utilizzare la leva, è il secondo motivo della ampia diffusione tra gli investitori retail, quello fatto dai privati investitori, del Forex. La leva sopperisce alla scarsa volatilità dei cambi, permettendo al trader cospicui guadagni se azzecca la scommessa, con un capitale ridotto. Investire con una leva per esempio 100:1 significa potere utilizzare 1/100 del valore nominale del lotto, quindi 1000 dollari per quello standard (il cui valore nominale è 100mila dollari); 100 dollari per quello mini (nominale 10mila dollari); 10 dollari per quello micro (pari a 1000 dollari di nominale). Perciò grazie alla leva con 100 dollari si può investire in un minilotto da 10mila dollari. Quindi basta una variazione dell’1% del rapporto di cambio nella direzione della scommessa per raddoppiare il capitale (ma anche per azzerarlo se la scommessa si perde). Caratteristiche che il mercato azionario non può offrire al trader privato.

Il terzo fattore di successo è la durata di apertura del mercato forex, praticamente 24 ore al giorno (con una pausa di 15 minuti dalle 00.00 alle 00.15), dal lunedì al venerdì, contro una apertura del mercato azionario che in genere varia tra le 8 alle 10 ore, sempre dal lunedì al venerdì. Quindi un investitore privato italiano che lavora dalle 9 del mattino alle 17, quando arriva a casa ha già il mercato azionario chiuso, ma trova il mercato Forex aperto anche fino a tarda ora.

Queste caratteristiche hanno permesso negli ultimi anni alla diffusione a macchia d’olio del mercato delle valute tra i privati, favorita dall’esplosione dei broker online che offrono l’investimento nel Forex in modo semplice e a costi bassissimi. Le stesse ragioni portano a preferire le cryptovalute al mercato forex. Vediamole molto sinteticamente. Impiego di capitali. Per investire su una cryptovaluta attraverso un exchange basta 1 dollaro (od 1 euro).

La volatilità tra le cryptovalute è altissima. Per esempio il Bitcoin, la principale cryptovaluta per capitalizzazione, da febbraio 2017 a febbraio 2018 ha performato di oltre il 7000% contro il 13% del rapporto euro/dollaro (i due andamenti sono a confronto nel grafico). Anche se con un exchange si può utilizzare la leva, ne vale la pena?

Ed infine il periodo di apertura. Il mercato delle cryptovalute è aperto 24 al giorno 7 giorni su 7. Significa potere fare trading quando si vuole, Natale e Pasqua compresi. Non male vero?

Ma c’è, a mio avviso, una quarta, validissima, ragione per cui è molto meglio per un trader privato operare su una cryptovaluta piuttosto che a margine sul Forex. La vedremo insieme nel prossimo approfondimento.

Sono Lorenzo Masini

Giornalista, docente universitario, analista finanziario ed esperto in cryptovalute

Ti è piaciuto l’articolo? Hai una domande da pormi? Vuoi saperne di più sulle cryptovalute?

Scrivimi a: [email protected]

 
 

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