Campari perde smalto dopo la pubblicazione dei risultati del 2017

A cura di Trend Online

A Piazza Affari non accenna minimamente a placarsi la furia ribassista che già da ieri ha investito Campari, scivolato anche oggi nell’ultima posizione tra le blue chips. Il titolo, dopo aver lasciato sul parterre oltre il 3% ieri, accusa un ribasso ancora più pesante oggi, passando di mano a poca distanza dai minini intraday, a 5,86 euro, con un affondo del 3,93%.
Le vendite sono alimentate da volumi di scambio molto vivaci, visto che fino ad ora sono transitate oltre 4,2 milioni di azioni, quasi il quintuplo della media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 900mila pezzi.

I risultati dell’esercizio 2017

Campari è finito nel mirino dei ribassisti dopo la diffusione, avvenuta ieri, dei conti dell’esercizio 2017, che non hanno convinto nè il mercato nè gli analisti.
Il gruppo ha chiuso lo scorso anno con un utile netto in rialzo del 114,3% a 356,4 milioni di euro, ma il risultato di gruppo prima delle imposte è pari a 326,7 milioni di euro, con un incremento del 38%. Le vendite sono salite del 5,2% a 1,816 miliardi di euro e la società ha registrato una solida crescita organica del 6,3%, parzialmente compensata dagli effetti cambi e perimetro.
Il margine operativo lordo è aumento del 24,9% a 451,4 milioni di euro, mentre il reddito operativo si è attestato a 394,3 milioni di euro, pari al 21,7% delle vendite.

A fine 2017 l’indebitamento finanziario netto di Campari è pari a 981,5 milioni di euro, in calo rispetto agli 1,19 miliardi della fine dell’anno precedente, grazie alla generazione di cassa e dopo la cessione di asset non strategici, al netto dell’acquisizione di Bulldog, del pagamento del dividendo, delle operazioni di liability management e dell’acquisto di azioni proprie.
Sulla base dei risultati dello scorso anno, il Cda di Campari ha deciso di proporre all’assemblea la distribuzione di un dividendo di 0,05 euro, in aumento dell’11,1% rispetto alla cedola dell’esercizio precedente.

L’outlook per quest’anno

Quanto all’outlook per l’anno in corso, Campari prevede una performance positiva dei principali indicatori, trainata dalla continua sovraperformance delle marche a priorità globale e regionale a elevata marginalità nei principali mercati sviluppati”. In un contesto macroeconomico incerto per quanto riguarda alcune economie emergenti, le prospettive per il gruppo rimangono sostanzialmente bilanciate.
Con riferimento alla crescita organica si prevede un continuo miglioramento della marginalità lordsa, grazie al mix favorevole delle vendite e in grado di controbilanciare l’aumento atteso del prezzo dell’agave.

Investec boccia il titolo, severo il giudizio di Goldman Sachs e Bca Imi

Come anticipato prima, il mercato ha riservato un’accoglienza negativa ai conti di Campari, malgrado le indicazioni sull’utile netto del 2017 siano state superiori alle attese degli analisti di varie banche d’affari.
Gli esperti di Investec oggi hanno deciso di cambiare strategia sul titolo, passando da “hold” a “sell”, con un prezzo obiettivo ridotto da 7 a 5,85 euro. Gli analisti parlano di risultati solidi con riferimento allo scorso anno, spiegando però che i cambi e le cessioni peseranno sui numeri del 2017.
Anche per questo motivo Investec ha deciso di tagliare le stime sull’utile per azione nell’ordine del 7%.

A consigliare di vendere il titolo è anche Goldman Sachs che ha ritoccato la valutazione obiettivo da 5,95 a 6,1 euro. Bearish anche la strategia di Banca IMI che consiglia di ridurre l’esposizione a Campari in portafoglio, con un fair value a 5,1 euro.
Gli analisti apprezzano la strategia e il modello di business del gruppo, ma ritengono che ai prezzi attuali la valutazione del titolo non abbia appeal.

Cauta la view di altre banche d’affari

Cauti i colleghi di Kepler Cheuvreux che su Campari mantengono fermo il rating “hold” con un target price tagliato da 6,4 a 6,2 euro.
Anche questo broker ha messo mano alle stime del gruppo, riducendo quelle relative all’utile per azione del 2,4% per quest’anno e del 2,5% per il prossimo, complice la debole guidance fornita da Campari.

La stessa raccomandazione “hold” è stata confermata oggi da Equita SIM, con un fair value fermo a 5,9 euro, perchè secondo gli analisti, malgrado il continuo trend positivo del fatturato e la solida marginalità, le prospettive del gruppo a loro dire sembrano ben prezzate con il titolo che scambia a 25,5 volte il rapporto prezzo/utile atteso nel 2019, contro le 20 volte di Pernod/Diageo.

Non si sbilancia neanche Mediobanca che su Campari ha una raccomandazione “neutral”, con un prezzo obiettivo a 6,1 euro, in ragione anche dell’atteggiamento attendista del management riguardo a possibili operazioni di M&A.

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