Certificati, le “occasioni” di WeOptions.com

 A cura di WeOptions.com

Non è l’ultima promozione del noto conto deposito. Non c’è necessità di aprire qualche nuovo conto corrente con obbligo di accreditare stipendio o pensione. Non bisogna vincolare il capitale in qualche polizza con annessa gestione separata. Per poter beneficiare di similar guadagno (plusvalenza) è sufficiente muoversi sul mercato dei certificates con un minimo di propensione al rischio.
In settimana, l’attento screening del mercato, ha offerto questa occasione:

  • Sottostante: Indice Eurostoxx Banks
  • Emittente: Banca Aletti
  • Cedola Annule: 9% con trigger cedola al 60% dal valore strike
  • Isin: IT0004952948

Come funziona Il certificato con data di scadenza 17.08.2018, rimborserà un importo fisso di 100 euro + un coupon del 9% se, in corrispondenza di questa data finale il sottostante Indice settoriale Eurostoxx Banks non si presenterà all’appello sotto il livello posto al  60% del valore iniziale – strike, rilevato il 30.08.2013 a quota 116,37.
In sostanza l’Eurostoxx Banks dovrebbe  quotare sopra il livello della Barriera a quota 69,82 in corrispondenza della data di valorizzazione finale per avere garantito il coupon finale del 9%, ovvero non perdere oltre il 46 % dalle quotazioni attuali di 130,19 (chiusura del 2 marzo 2018).

Nell’ottava appena trascorsa il prezzo ask del certificato quotava poco sotto 108, c’è tuttavia chi si è messo in bid ed è stato servito senza grosse difficoltà anche a 106,65: considerando il rimborso a 109, il gain pianificato è del 2,2% in poco meno di 6 mesi, ovvero il 4,4% annualizzato. Evidentemente qualcuno sta liquidando in anticipo, rinunciando ad ulteriori potenziali guadagni, nel timore di andare incontro a grosse perdite? Ricordiamo che lo strumento garantisce il rimborso a quota 100 fino a  69,82 del sottostante: se l’indice dovesse crollare sotto questo livello anche il certificato si indicizzerebbe, concretizzando una perdita importante.
Benvenuta volatilità! E’ in queste situazioni che i seguaci del pensiero talebiano vengono fuori e così presi dai loro pensieri quant, liquidano le posizioni. In fondo come dargli torto? La frequenza o probabilità della perdita è, di per sé, totalmente irrilevante: deve essere analizzata in relazione alla grandezza dell’esito.
Meno male che nel corso del tempo al signor Taleb è stata data una risposta, per es. dal nostro Bruno De Finetti,  il più grande matematico  e statistico italiano del secolo scorso:  si deve smettere di considerare la probabilità come l’etichetta di un evento, ma piuttosto come un cartello indicatore o una nuvola di possibilità relative a quell’evento costruita sulla base delle informazioni dell’osservatore; allora è chiaro che gli eventi sono rari o rarissimi in base  alle nostre conoscenze, alla nostra comprensione dei fenomeni (e dei mercati).

Certo, se si è tranquillizzati dall’ impressione di poter controllare personalmente la situazione attraverso strategie super-coperte, software, greche, metodi Montecarlo e quant’altro allora i certificati non sono gli strumenti adatti (vedasi il warning sotto) ma non dovrebbero esserlo nemmeno i conti deposito (vedasi il salvataggio di Ing Group del 2008 da parte dello stato olandese).

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