Le view di mercato delle investment manager di Columbia Threadneedle

In occasione della Giornata internazionale della donna – 8 marzo 2018 – le più importanti Investment Managers donne di Columbia Threadneedle Investments esprimono le loro view di mercato.

Nadia Grant
Responsabile azioni USA

Le azioni statunitensi beneficiano attualmente di un contesto robusto. La crescita del PIL è destinata ad accelerare nel 2018, grazie agli sgravi fiscali varati in un’economia prossima alla piena occupazione, a un aumento degli investimenti e alla spesa pubblica. Dal punto di vista del mercato, gli utili dovrebbero registrare un’espansione nell’ordine ndell’11-19%, sostenuti a livello interno dal solido quadro economico ulteriormente rafforzato dalla riforma fiscale, e a livello internazionale dalla crescita globale sincronizzata. Infine, le valutazioni sono ragionevoli, con il P/E prospettico dell’S&P 500 a 1 deviazione standard dalla sua media storica.

Tammie Tang
Gestore di portafoglio, reddito fisso

La nostra attuale posizione nei mercati del credito è improntata alla prudenza nei confronti di una lista crescente di fattori che metteranno in discussione lo status quo. Da molto tempo i mercati obbligazionari sono sostenuti da una domanda netta elevata. Questa tendenza è destinata probabilmente a indebolirsi con il ritiro dei principali acquirenti, tra le altre ragioni. Le banche centrali mondiali, le aziende dotate di abbondanti riserve liquide e gli acquirenti istituzionali hanno iniziato a segnalare di avere meno ragioni per sostenere il mercato obbligazionario. Ci troviamo inoltre in una fase del ciclo in cui le imprese hanno incrementato notevolmente il livello di indebitamento, in particolare per finanziare le distribuzioni agli azionisti oppure un’attività aggressiva di fusione e acquisizione. Il mercato finora ha mostrato scarsa preoccupazione e potrebbe prestare attenzione solo nel caso di uno shock per gli utili o per la fiducia. Prevedere i tempi esatti di questi due fenomeni potrebbe essere difficile. Il punto è che potrebbe bastare poco per creare tensioni sul fronte del servizio del debito. La recente riforma fiscale negli Stati Uniti è uno sviluppo favorevole, ma non ha incentivato le società a ridurre in misura significativa l’indebitamento.

Maya Bhandari
Gestore di portafoglio, Multi-asset

Le prospettive economiche globali per i prossimi 12 mesi appaiono solide, con un ventaglio di indicatori economici favorevoli più ampio di quanto osservato in oltre un decennio: ad esempio, il 70% dell’economia mondiale registra una crescita superiore al trend. E le performance azionarie negli ultimi 12 mesi sono state in gran parte influenzate da queste buone notizie e dal loro impatto sugli utili societari, in netto contrasto con i cinque anni precedenti nei quali i rendimenti sono stati determinati principalmente dall’andamento delle valutazioni. Dovendo giudicare il punto in cui ci troviamo nel ciclo economico, mi concentrerei su quattro rischi principali: il quadro emergente di un inasprimento sincronizzato della politica monetaria dopo un decennio di intensa espansione; le condizioni tese sui mercati del lavoro e l’aumento dei salari reali che, in assenza di un aumento della produttività, vanno a erodere direttamente i margini societari; l’eccesso di euforia, specialmente nelle valutazioni dei titoli di Stato ma anche in alcuni mercati azionari; e il rischio geopolitico. Nel complesso manteniamo un’esposizione al rischio nei portafogli, seppure in chiave selettiva, in piazze azionarie come il Giappone, i mercati emergenti asiatici e l’Europa, dove il favorevole quadro macroeconomico reflazionistico globale non è adeguatamente scontato nelle quotazioni. Prediligiamo le materie prime (la classe di attivi per eccellenza privilegiata dalla reflazione) e abbiamo un’esposizione agli immobili commerciali britannici per le loro proprietà di diversificazione e reddito. I titoli di Stato core, per contro, presentano un profilo di rischio/rendimento particolarmente sfavorevole e i nostri fondi mantengono di conseguenza un rischio di duration ridotto.

Sonal Sagar
Vice gestore di portafoglio/Analista senior, azioni britanniche

Anche se il FTSE 100 quota vicino ai massimi storici, il mercato azionario britannico continua a non godere del favore degli investitori. I fondi globali evitano tuttora la regione, e le azioni britanniche sono risultano tra le classi di attivi meno apprezzate a livello globale. L’incertezza dei lunghi negoziati sulla Brexit, il recente vigore della sterlina e la debole crescita interna, non certo favorita dal contesto difficile delle vendite al dettaglio, hanno chiaramente un effetto negativo sul clima di fiducia. Di conseguenza, il mercato britannico presenta uno sconto di valutazione crescente rispetto ad altre economie sviluppate.
Ciò di cui evidentemente non si tiene conto è che il 76% dei ricavi del FTSE 100 è generato al di fuori del Regno Unito, e il 34% dell’indice è classificato come difensivo. Questo disallineamento non sarà ignorato per sempre, e nel breve periodo è destinato a creare alcune opportunità estremamente interessanti per gli investitori attivi. Inoltre, come prevedibile, nel mercato britannico si registra una vivace attività di fusione e acquisizione, con imprese quali Fidessa, Laird, GKN, Aveva e UBM tutte impegnate in tentativi di acquisizione. Il mercato britannico è inoltre interessato da una transizione, nelle parole e nei fatti, verso prassi aziendali più sostenibili e responsabili. In quanto gestore della strategia Threadneedle Ethical UK, trovo questo sviluppo estremamente incoraggiante e ritengo che riscuoterà un interesse crescente in futuro.

Lisa Lim
Gestore di portafoglio, Azioni Asia-Pacifico escl. Giappone

Le azioni asiatiche presentano valutazioni interessanti. I fondamentali a lungo termine della regione rimangono robusti, sostenuti dalla crescita dei consumi di una classe media in espansione, specialmente in Cina e India. In Cina, le riforme dal lato dell’offerta continuano a incoraggiare il consolidamento dei settori tradizionali e la riduzione della leva finanziaria nelle società maggiormente indebitate. Nel contempo, a fronte del miglioramento dei fondamentali aziendali, le società adottano una solida disciplina patrimoniale, distribuendo il capitale in eccesso agli azionisti: una prassi molto favorevole che sarà premiata dal mercato. Inoltre, i temi ESG assumono un ruolo sempre più importante nei programmi delle autorità e delle aziende, contribuendo a determinare nel lungo periodo un ulteriore miglioramento dei rendimenti nella regione. Questa sarà un’importante fonte di alfa per gli stock picker come noi.

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