Usa, occupazione superiore alle stime. Il dollaro torna a rafforzarsi

A cura di Vincenzo Longo, market strategist di IG

L’economia statunitense a febbraio ha creato 313 mila nuovi posti di lavoro nei settori non agricoli, superiore alle attese di 205 mila nuove unità. Il tasso di disoccupazione è rimasto invariato per il quinto mese consecutivo al 4,1% (minimi da febbraio 2001), mentre il tasso di partecipazione si è attestato al 63%. Rivisti anche i dati di dicembre e gennaio, rispettivamente, a 175.000 unità (da 160.000) e a 239.000 unità (da 200.000). Nel complesso le revisioni incrementano di 54 mila posti le figure dei mesi precedenti. La crescita dei salari è stata del 2,6% a/a, in rallentamento dal precedente 2,9% (quest’ultimo il ritmo maggiore da giugno 2009).

Il report di oggi è stato decisamente incoraggiante per quanto riguarda i numeri sia di febbraio (il valore più alto da luglio 2016, preceduto in quell’occasione da un dato debole legato alla Brexit) sia dei mesi precedenti. Dopo le scosse create dal report di gennaio, l’attenzione oggi era incentrata più sulla crescita dei salari, che ha un pochino deluso le attese. Il focus rimane sull’inflazione, i cui dati di febbraio saranno pubblicati martedì.

Queste figure finiranno direttamente sul tavolo della riunione del FOMC del 20-21 marzo, dove con molta probabilità sarà deciso il primo rialzo dei tassi del 2018. Sarà la prima riunione con a capo Jerome Powell e non crediamo che le figure odierne cambino le strategie della Federal Reserve. Continuiamo ad aspettarci tre rialzi dei tassi per l’anno in corso. Se da un lato, la riforma fiscale spingerebbe la crescita economica vicino al suo potenziale massimo, dall’altro, le nuove misure protezionistiche annunciate da Trump potrebbero alimentare una guerra commerciale in grado di ridurre la crescita globale.

Sui mercati il dollaro si sta apprezzando dopo una fase di iniziale incertezza. Il cambio Eur/Usd sta aggiornando ora i minimi da una settimana, portandosi sotto 1,2280. Qualche movimento più interessante c’è stato sul Tnote, con il rendimento sul decennale balzato sopra il 2,90%.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!