Con riferimento alle notizie di agenzia pubblicate ieri nelle quali si afferma che le nuove regole riferite al trattamento e agli accantonamenti sui crediti deteriorati si applicheranno solo ai nuovi crediti erogati dal 14 marzo 2018, Banca Ifis ha tenuto a precisare che nessuno dei crediti riferibili al portafoglio Npl proprietario è stato erogato successivamente al 14 marzo 2018. L’impatto della nuova normativa con riferimento alla data di applicazione è pertanto nullo per l’istituto.
Inoltre, Banca Ifis ha dichiarato di ritenere che la nuova normativa si applicherà ai crediti originati e non anche ai portafogli di crediti acquisiti da una banca che, come Banca Ifis, eserciti il business dell’acquisto, gestione e recupero dei crediti deteriorati all’interno di un piano strategico consolidato e con operatività effettuata a condizioni di mercato. Pertanto Banca Ifis ritiene che in nessun modo la nuova normativa possa incidere sull’operatività della propria area Npl, dedicata all’acquisto, gestione e recupero dei portafogli di crediti deteriorati originati da altre istituzioni finanziarie.
In questo scenario, dal punto di vista tecnico, il titolo Banca Ifis è sceso nelle ultime sedute a ridosso del supporto statico di lungo termine posto in zona 31,85/31,15 euro. Un livello dove i corsi potrebbero trovare un solido punto d’appoggio e provare poi a invertire al rialzo la rotta, vista anche la vicinanza dei principali indicatori e oscillatori all’area di ipervenduto.
In quest’ottica, una volta eventualmente confermata la tenuta della suddetta zona di sostegno, per il titolo i successivi target diventerebbero prima quota 34,60, dove al momento transita la media mobile a 21 sedute e, in seguito 37,50 euro, dove è posta una resistenza statica di breve termine. Cruciale però posizionare un rigido livello di stop loss a quota 31,15. G.R.
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