Etp, gli investitori al momento sembrano escludere il rischio di una guerra commerciale

A cura di Etf Securities

Gli afflussi nei panieri di metalli industriali, a 9 milioni di dollari, sono un segnale di ottimismo per lo stato del ciclo, in quanto gli investitori sembrano escludere il rischio di una guerra commerciale. Nonostante la diminuzione dei prezzi dei metalli di base registrata la scorsa settimana dopo l’introduzione dei dazi sull’acciaio e sull’alluminio da parte dell’amministrazione Trump, molti investitori in ETP hanno dato poco peso all’evento. Le imposte sulle importazioni potrebbero ridurre l’offerta di metalli proveniente dalla Cina. Vista la persistente sovrapproduzione cinese, un simile sviluppo sarebbe senz’altro una notizia favorevole e potrebbe persino determinare un aumento dei prezzi; la Cina è già intenta a ridimensionare la propria capacità nella produzione di acciaio e alluminio e questo provvedimento potrebbe aiutare il paese a compiere ulteriori progressi su questo fronte. L’impatto sul più ampio universo delle materie prime dipenderà in larga misura dalla reazione di altri paesi. Se scoppiasse una guerra commerciale senza esclusione di colpi, gli scambi internazionali potrebbero diminuire, segnando l’inizio di un calo della prosperità economica per molti paesi, con ricadute negative sugli attivi esposti al ciclo economico. “I toni più concilianti adottati dagli Stati Uniti alla fine della settimana potrebbero indurre molti paesi ad astenersi dall’adottare misure di ritorsione, il che ridurrebbe il rischio di una grave escalation di una guerra commerciale” ha affermato Massimo Siano, Executive Director – Head of Southern Europe di ETF Securities.

Gli ETP sull’oro hanno attratto i primi investimenti significativi nell’arco delle ultime sei settimane, per un totale di 14,5 milioni di dollari. L’aumento dei rendimenti dei Treasury USA e una frenata nella caduta del dollaro statunitense hanno reso l’oro meno appetibile di recente. Tuttavia, il ruolo di copertura contro gli eventi avversi rende il metallo giallo appetibile agli occhi degli investitori che temono un deterioramento del quadro geopolitico. “Quindi, pur continuando ad accumulare posizioni negli attivi ciclici (vedi sopra), gli investitori hanno incrementato le allocazioni nell’oro quale copertura contro la minaccia di una guerra commerciale dopo che l’amministrazione Trump ha introdotto dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio”, ha osservato Siano.

Afflussi per 15,9 milioni di USD negli ETP short sul dollaro. I flussi della scorsa settimana sembrano indicare che gli investitori scommettono contro la temporanea frenata nella caduta del dollaro USA. “I flussi sono andati per la maggior parte negli ETP long sullo yen giapponese, ma anche quelli su sterlina ed euro ne hanno beneficiato”, ha aggiunto Siano.

Il rally del cacao provoca prese di beneficio. Tra l’agosto 2016 e il maggio 2017 gli ETP sul cacao hanno raccolto investimenti per 84 milioni di USD, mentre in quel periodo i prezzi sono diminuiti di quasi il 45%. Gli acquisti sembravano dettati dalla ricerca di prezzi convenienti. Adesso che le quotazioni del cacao sono tornate ad aumentare (+35% dal dicembre 2017), molti investitori potrebbero decidere di realizzare plusvalenze. La scorsa settimana i deflussi si sono portati a 18,9 milioni di USD (il livello settimanale più elevato) a fronte di un rialzo dei prezzi del 6,6% nello stesso periodo. A provocare il rincaro del cacao sono state le dichiarazioni dell’International Cocoa Organisation (ICCO), che si attende un surplus di produzione minore rispetto allo scorso anno e ha rivisto al ribasso le scorte residue dell’anno passato. La presenza della virosi del rigonfiamento dei germogli in Costa d’Avorio (il maggior produttore di cacao) potrebbe limitare la capacità produttiva della regione in anni futuri, poiché sarà necessario intraprendere programmi di manutenzione per frenare la diffusione del virus. “Il prezzo del cacao sta già reagendo”, ha aggiunto Siano.

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