Le prospettive restano favorevoli per l’azionario europeo

a cura di Gilles Guibout, gestore del fondo PIR, AXA WF Framlington Italy, AXA Investment Managers

In febbraio i mercati europei hanno cancellato, con un colpo di spugna, i rialzi di gennaio. La velocità dei prossimi rialzi dei tassi d’interesse continua a innervosire gli investitori, tenuto conto dei segnali di pressioni inflazionistiche negli Stati Uniti e della comunicazione della Banca Centrale Europea su una progressiva uscita dalla politica monetaria espansiva. Il periodo ha coinciso con la pubblicazione dei risultati societari annuali e i mercati hanno sanzionato pesantemente le aziende i cui risultati sono stati inferiori alle attese, o che non hanno prodotto nessuna sorpresa positiva.

Entrambi gli indici, DJ Eurostoxx dividendi reinvestiti e Msci Europe hanno perso intorno al 3,8% sul mese. I più penalizzati, ancora una volta, sono stati i settori maggiormente toccati dalla prospettiva di un rialzo dei tassi, come quello farmaceutico, l’immobiliare, le telecomunicazioni e i servizi alla collettività.

In Italia, il Ftse All Share è in calo del 4,13%, con tutti i settori, a eccezione delle telecomunicazioni, in territorio negativo. Ancora una volta, anche qui i maggiori ribassi hanno interessato i settori più esposti all’impatto del rialzo dei tassi d’interesse. Tra tutti, quello tecnologico e dell’energia sono riusciti a limitare un po’ le perdite.
In questa fase, le prospettive economiche restano comunque favorevoli a un’evoluzione positiva dei mercati azionari. Se il rischio di un surriscaldamento dell’economia USA preoccupa gli investitori, il discorso della Fed resta, per il momento, piuttosto rassicurante.

Incertezza dopo il voto, pressioni sull’Europa

Come previsto, il voto di inizio marzo in Italia non ha permesso ad alcun partito o coalizione di ottenere una maggioranza, mentre la sorpresa è arrivata dai rapporti di forza all’interno del centro-destra, con la Lega che ha preso la maggior parte dei voti. Mentre tutti si aspettavano che il centro-destra vincesse, nessuno si aspettava un risultato come questo, che rende difficile la creazione di una coalizione con il centro-sinistra. Quest’ultimo era lo scenario privilegiato dagli investitori. Di conseguenza è cominciato un periodo d’incertezza sui mercati che proseguirà fino a quando capiremo quale sarà la coalizione in grado di governare.

Il rischio di un’alleanza populista, che noi riteniamo quasi impossibile, ora pesa sull’Italia. Gli investitori stranieri temono una coalizione tra partiti populisti, che resta pur sempre tra le possibilità e che rappresenterebbe uno scenario negativo per la zona euro.

Questo rischio manterrà pressione sul mercato azionario italiano, anche se mitigato dalla formazione di una grande coalizione in Germania, che rappresenta una buona notizia per l’Italia in quanto dovrebbe portare a una Germania ancora più pro-Europa di prima.

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