Fed fiduciosa, più pessimisti in Europa

A cura di Marco Vailati, Responsabile Ricerca e Investimenti di Cassa Lombarda
EZ: attività in decelerazione e contrazione surplus commerciale con operatori finanziari più nervosi dei consumatori. La fiducia dei consumatori si è confermata sui massimi e positiva. Si è registrata, invece, una contrazione del surplus della bilancia commerciale, in parte fisiologica perché segue uno dei massimi di sempre, ma più rilevante delle attese per l’incidenza del fattore cambio (+2.28% il valore medio mensile dell’euro) e delle crescenti tensioni protezionistiche internazionali. Calato bruscamente anche l’indice delle aspettative degli operatori finanziari per le incertezze politiche, la forza dell’euro e i cali delle borse. In calo soprattutto gli indici PMI. Dopo numerosi mesi di continua accelerazione, anche sopra il potenziale, la fisiologica inversione del trend è arrivata, ma è contenuta e lascia gli indici a livelli consistenti con una crescita ancora robusta e superiore al potenziale anche se convergente allo stesso.
US: la Fed procede fiduciosa tra segnali di forza di immobiliare, lavoro e fiducia, e consolidamento delle attività. L’immobiliare è risultato tonico riprendendosi dal debole gennaio con vendite allineate alle medie del 2017, l’anno migliore dal 2007, e prezzi in salita per il 73° mese consecutivo. Le richieste continue di disoccupazione hanno toccato nuovi minimi dal 1973, contribuendo a tenere benessere e aspettative dei consumatori prossimi ai massimi dal 2001. Sono invece calati gli indici Pmi, ma da valori massimi e restando elevati, e l’indice Principale, che è rimasto comunque positivo. È rimasta elevata la fiducia dei produttori del distretto di Kansas City e hanno ripreso a crescere fortemente gli ordini di beni durevoli. Ne deriva un quadro macro positivo, coerente con quanto descritto dal Fomc, che ha alzato di 0.25 i tassi migliorando le previsioni di Pil e disoccupazione ma alzando di poco quelle di inflazione e conseguentemente anche quelle del sentiero di crescita dei tassi.
UK: ripresa modesta per immobiliare e vendite, con mercato del lavoro forte, Cpi in decelerazione e BoE in pausa. Il prezzo delle case in vendita segna il terzo modesto incremento mensile risalendo dai minimi da 4 anni segnati a dicembre, ma resta ancora abbondantemente inferiore all’inflazione che, grazie all’effetto base, ha segnato una decelerazione tendenziale ma resta sopra il target. Ciò non dovrebbe fermare la Bank of England, stabile questa settimana, dall’alzare i tassi entro l’estate. L’occupazione elevata e i salari ora in crescita più dell’inflazione aumentano il reddito reale, riducendo la difficoltà affrontata dalla BoE nel perseguire gli obiettivi contrastanti del sostegno al ciclo, (con tassi fermi per non aumentare gli oneri finanziari), e della lotta all’inflazione ancora sopra target (con rialzo tassi per contrastare la svalutazione). La crescita delle vendite è accelerata restando tuttavia a valori molto inferiori a quelli medi dei 12 mesi precedenti il referendum sulla Brexit (+3.9%).

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!