Su un totale di 765 imprese europee, secondo l’ultima indagine dell’agenzia di rating Standard & Poor’s, tra le 90 e le 112 società con rating speculativo (da BBB- in giù), dichiareranno default in questo 2009. Questa la stima dell’agenzia internazionale dopo aver eseguito uno stress-test sui conti delle imprese a rischio presenti nel proprio database.
L’enorme quantità d’indebitamento scaricato in molte imprese dai fondi di private equity tramite acquisizioni di tipo “a leva”, sarebbero il motivo della fragilità di bilancio di queste società. Causa di tutto ciò, ovviamente, è la crisi internazionale dei mercati che si sta sempre di più ripercuotendo sui conti delle imprese europee, sin a partire dall’ultimo trimestre 2008. La generale congiuntura economica negativa e la difficoltà nell’accesso al credito completano il quadro.
Nell’opera in oggetto, gli inchiostri scarseggiano (gli utili), è difficile ottenere nuove tele (finanziamenti) e vendere il proprio dipinto (bene o servizio). Ed ecco che il pittore dichiara fallimento. Da oggi al 2010, [s]S&P[/s] ha stimato che circa il 29% delle imprese europee caratterizzate da un rating inferiore a BBB- potrebbero finire in default, più o meno si parla di 221 società. In sostanza, stiamo parlando di un’impresa su tre, una previsione decisamente allarmante.
Secondo Moody’s, invece, “solo” il 15% delle imprese analizzate dichiarerà insolvenza in questo 2009. Come abbozzato, queste nere visioni sarebbero dovute alle numerosi acquisizioni effettuate a debito negli anni scorsi, dai fondi di private equity. Tali debiti, quindi, sono stati addossati sui bilanci delle aziende medesime, in segno di colpa e debolezza. Ed ecco che anche le possenti mani di Ercole non riescono più a reggere il peso di questi debiti: entro il 2012 l’8,8% giungerà a scadenza in Europa, mentre il 45% scadrà entro il 2014. Come afferma Finanza e Mercati, nel 2004 sono finite in default solo 6 imprese con rating speculativo, 7 nel 2005, 12 nel 2006 ed 11 nel 2007.
Il nostro artista impiegherebbe pochi secondi per disegnare un grafico crescente, ma di quante altre tele avrebbe bisogno per rappresentare il salto enorme che si avrebbe se le stime di S&P si realizzassero? Secondo l’agenzia di rating, nel 2008 i default sono aumentati: 34 imprese hanno smesso di rimborsare i propri debiti, dichiarando insolvenza.
Per un rischio maggiore, cresce anche il rendimento. Nel mercato i-Boxx, l’indice europeo dei bond con rating speculativo, i titoli delle aziende a basso giudizio pagano oggi un premio del 12,5% sopra i tassi interbancari, tasso molto elevato, comunque inferiore al 14,5% di fine 2008. Che il nostro pittore inizi a dipingere su un contratto obbligazionario? Speriamo per lui varrà qualcosa, se le proiezioni di S&P dovessero rivelarsi corrette.