Anche i ricchi piangono miseria

Oggi i miliardari del mondo hanno un patrimonio collettivo di 2.4 trilioni di dollari, 2 trilioni in meno rispetto solo a 1 anno fa. E la crisi ha colpito tutti, da chi aveva interessi nel mercato azionario, nelle materie prime, nell’immobiliare a chi investe nelle valute.

Sulla scala del successo è stato colpito pesantemente l’indiano Anil Ambani, che l’anno scorso era stato l’uomo che si era arricchito di più. In un solo anno, Ambani ha perso il 76% della sua fortuna: il mercato azionario indiano ha perso in un anno il 44% e le azioni delle sue società, la Reliance Communications, la Reliance Power e la Reliance Capital sono crollate.

I danni provati dalla crisi mondiale non hanno confini. Lo scorso marzo l’investitore inglese Joe Lewis ha perso 1 miliardo di dollari quando JPMorgan Chase & Co. decise di acquistare Bear Stearns per 2 dollari per azione.

Solo l’anno scorso erano 39 i manager americani di fondi hedge. Oggi ne rimangono appena 28.

E chi non è stato colpito dalla crisi, investendo in fondi sicuri dall’alto rendimento, ha dovuto scoprire con enorme stupore che il gestore non aveva seguito uno schema di investimento lecito: e così almeno 7 miliardari sono caduti nelle grinfie di Bernard Madoff. Tra di loro il regista Steen Spielberg, il collezionista d’arte Norman Braman e l’immobiliarista Mort Zuckerman, che aveva addirittura investito i soldi di un suo trust caritatevole, perdendo $30 milioni di dollari.

Ultimo ma non meno importante il giocatore d’azzardo Sheldon Adelson. Ha visto andare in fumo 25 miliardi di dollari dato che le sue azioni nel Las Vegas Sands, che possiede i resort Venetian e Palazzo in Nevada e due casinò in Cina, sono crollate del 97% a $2.30 dollari.

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