Conti deposito mai così ricchi nelle casse delle banche

Dall’Osservatorio sui conti deposito e sui conti correnti elaborati da ConfrontaConti.it (gruppo MutuiOnline) con i dati aggiornati al 31 marzo 2018 emerge che:

Per i conti deposito aumenta la domanda, si riduce il rendimento. È questo uno dei meccanismi che ha portato nell’ultimo anno i conti deposito a garantire interessi sempre minori, ma ad accrescere la loro popolarità presso le famiglie italiane.

Importi depositati mai così alti

È il valore più alto della serie dal 2010, quello che vede il 33,1% dei conti con un importo depositato superiore ai 50.000 euro. Si abbassano dunque tutti gli altri intervalli, e comunque il 25,7% del campione rilevato ha una somma tra i 20.000 e i 50.000 euro.

Vincolare un conto deposito è la maniera migliore per ottenere un rendimento, perché altrimenti con la disponibilità delle somme i guadagni diventano veramente bassi. La fiducia riacquistata fa sì allora che aumenti la percentuale di depositi vincolati, ora al 76% contro il 53,8% del secondo semestre 2017.

La stessa fiducia porta ad allungare la durata dell’investimento. Il 16,9% dei depositi è per una durata maggiore di 36 mesi, quando lo scorso semestre la stessa durata era il 6,1%. Comunque una grande percentuale di conti deposito, il 42,5%, ha una durata dai 7 ai 12 mesi e il 10,3% dai 13 ai 24 mesi.

Il target è sempre più maturo

I conti deposito sono il prodotto ideale per un risparmiatore che non vuole rischiare niente e vuole un investimento che non intacchi il capitale. Il 46,8% dei titolari di conti è over 55 (era il 44,2% lo scorso semestre), il 33,5% ha dai 41 ai 55 anni. Solo il 17,6% ha tra i 26 e i 40 anni.

Si abbassano i tassi di interesse con i rendimenti

Scende sotto l’1% il tasso di interesse con vincolo 12 mesi rilevato a marzo scorso, il valore più basso di tutta la serie storica che parte dal lontano 2010. Il Tasso Lordo è leggermente sopra l’1% e comunque ancora una volta il valore più basso mai registrato.

Per i conti correnti sono sempre più risparmiatori maturi che prendono dimestichezza con il digitale, tanto da far crescere costantemente la richiesta di conti online. Gli utenti tra i 41 e i 55 anni sarebbero cresciuti in questa prima parte dell’anno di un punto percentuale (53,6%) mentre quelli over 55 recuperano rispetto al secondo semestre 2017 lo 0,8%, tanto che ora chi preferisce un conto online è il 44,8% sul totale del campione.

Più alti i saldi dei conti

Il successo dei conti correnti si traduce in un aumento dei saldi di conto rilevati dall’Osservatorio. Come il saldo medio detenuto, che passa da 12.346 euro a 12.800 euro, il valore più alto dal secondo semestre del 2016. Se poi andiamo ad analizzare il saldo attivo, vediamo che salgono leggermente quello superiore ai 10.000 euro (29,8%), quello compreso tra i 5.000 e i 10.000 euro (17,1%) e tra i 3.000 e i 5.000 euro (18,1%).

Tenere un conto corrente per i risparmi ha un costo, che si ridimensiona solo rimanendo su un conto online

Una crescita lenta ma continua quella di chi richiede un conto da gestire in autonomia, che adesso supera la metà del campione rilevato con il 52,8% (era 52,3% lo scorso semestre). Il 39,3% richiede un conto online ma con la possibilità di recarsi in filiale, un piccolo 7,9% desidera un conto da gestire esclusivamente in banca.

Vince ancora l’operatività media

Un totale di 60 operazioni l’anno tra versamenti di denaro, prelievi e pagamenti: è questa l’operatività più richiesta nel nostro Paese con il 45,3%, seguita dalla bassa operatività (20 operazioni l’anno) con il 29,0% e dall’alta operatività (una media di 150 operazioni) con il 23,6%. C’è poi una piccolissima percentuale (2,1%) che sceglie la personalizzazione.

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