Meeting Bce, la view di State Street

A seguito del meeting odierno del Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea (BCE), Brendan Lardner, active fixed income portfolio manager di State Street Global Advisors e Antoine Lesné, responsabile EMEA strategia e ricerca di SPDR ETFs, hanno così commentato.
 Lesné ha commentato: “Come previsto, la BCE ha mantenuto il tasso di rifinanziamento principale invariato. La BCE ha sicuramente riconosciuto i rischi al ribasso per la crescita dopo l’ondata dei dati economici in peggioramento, ma tali rischi sono rimasti sostanzialmente bilanciati. Infatti, poiché alcuni membri della BCE sono ancora propensi a porre fine al programma di acquisto di asset, era prevedibile che la forward guidance non sarebbe stata modificata così velocemente e la missione della giornata è stata quella di non cambiare rotta troppo rapidamente. Mentre la BCE ha annunciato la sua volontà di ridurre progressivamente gli acquisti di asset, gli investitori in ETF hanno investito quasi 3,3 miliardi di dollari in obbligazioni governative in Euro da inizio anno, segnalando di non essere troppo preoccupati per l’eventuale anticipo del tapering e di essere concentrati piuttosto sui dati economici e sull’aumento del rischio geopolitico.
Lardner ha commentato: “Come previsto, la BCE oggi non ha scoperto le carte e ha fatto capire poco del percorso futuro della politica monetaria. Sebbene sia ancora fiduciosa nel fatto che l’economia sia su un percorso solido e che l’inflazione tornerà ai livelli target nei prossimi anni, il recente calo dei dati economici europei ha portato la BCE a mantenere un certo grado di cautela. Come riferito dal Presidente della BCE, Mario Draghi, in questo incontro, non sono stati discussi cambiamenti da apportare al percorso futuro di politica monetaria. L’attenzione si è focalizzata piuttosto sulle valutazioni volte a comprendere se il declino dell’attività economica che perdura da inizio anno rappresenta una normalizzazione dopo le letture molto solide degli ultimi trimestri, o se piuttosto rappresenta l’inizio di un calo più significativo. Sembra che la BCE voglia aspettare fino al meeting di giugno, quando avrà a disposizione più dati e le previsioni economiche dello staff, prima di impegnarsi nei confronti di qualsiasi cambiamento di politica monetaria.

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