Etp, i contrarian vendono dollari e acquistano zucchero

A cura di Etf Securities

Gli ETP short su USA e long su euro hanno raccolto 6,7 milioni di dollari per effetto delle posizioni contrarian assunte dagli investitori. In una settimana in cui il rendimento del Treasury USA decennale è salito temporaneamente sopra il 3% per la prima volta dal 2014, restituendo vigore al biglietto verde, gli investitori in ETP hanno assunto in apparenza posizioni contrarian. L’indice del dollaro USA ha guadagnato l’1,4%, apprezzandosi in modo particolare rispetto all’euro (1,6%). “La moneta unica ha registrato la maggiore flessione giovedì, quando la Banca centrale europea (BCE) ha riconosciuto la debolezza dei recenti dati economici e ha sottolineato la necessità di monitorare attentamente l’andamento dell’economia nel secondo trimestre. Per quanto il Presidente della BCE Mario Draghi abbia rilasciato una dichiarazione equilibrata, evidenziando che la debolezza potrebbe essere dovuta a fattori temporanei dopo la fase di espansione sostenuta registrata alla fine del 2017, il mercato ha giudicato accomodante il tono complessivo delle sue parole. Gli investitori in ETP, tuttavia, sembrano posizionati in vista di un’inversione del deprezzamento dell’euro osservato la scorsa settimana,” ha rilevato Massimo Siano, Executive Director – Head of Southern Europe di ETF Securities.

Dopo due settimane di flussi positivi, sono ricominciati i deflussi dall’oro. L’aumento dei rendimenti dei Treasury e il rafforzamento del dollaro USA hanno spinto il prezzo dell’oro al ribasso dell’1,1%, favorendo disinvestimenti per 23,1 milioni di dollari dagli ETP sul metallo giallo. Questo sviluppo ha interrotto diverse settimane di afflussi, durante le quali l’oro è stato sostenuto dall’acuirsi del rischio geopolitico. “La scorsa settimana un vertice di importanza storica tra la Corea del Nord e la Corea del Sud è sfociato in un accordo per “cessare tutte le ostilità reciproche” e collaborare alla denuclearizzazione della penisola coreana. Ciò ha ridotto in parte il premio al rischio geopolitico incorporato nei prezzi dell’oro”, ha osservato Siano.

Il calo dei prezzi dello zucchero ha richiamato potenziali acquisti dettati dalla convenienza. Gli investimenti di 8,9 milioni di dollari confluiti negli ETP long sullo zucchero la scorsa settimana sono stati i più elevati dal gennaio 2015. I prezzi dello zucchero sono scesi del 23% dall’inizio dell’anno a fronte dell’offerta abbondante presente sui mercati mondiali. “Con l’abolizione dei contingenti di esportazione sullo zucchero decisa dall’UE lo scorso anno e con la ricca offerta proveniente dai grandi paesi produttori di zucchero di canna grezzo, come Brasile e India, questa materia prima si è trovata sotto pressione. Tuttavia, con l’arrivo della stagione 2018/19, alcuni ipotizzano che parte della canna da zucchero sarà dirottata verso la produzione di etanolo in Brasile a causa del rincaro del petrolio (nel paese sudamericano l’etanolo è un carburante alternativo alla benzina e la maggior parte delle auto può utilizzarli entrambi). Ciò ridurrebbe la quantità di canna disponibile per la produzione di zucchero, spingendo potenzialmente al rialzo i prezzi”, ha affermato Siano.

Gli ETP sul platino e sul palladio accusano deflussi sulla scia delle vendite deludenti di automobili. “Gli ETP sul platino e sul palladio hanno registrato disinvestimenti per 7,1 milioni di dollari e 10,6 milioni di dollari rispettivamente. I due metalli sono utilizzati nei catalizzatori per auto e sono dunque sensibili alle vendite di autovetture. Le vendite di auto passeggeri sono calate del 5,3% anno su anno a marzo 2018 (evidenziando la prima flessione da marzo 2014), mentre nello stesso periodo quelle di veicoli commerciali sono diminuite del 2,5%”, ha aggiunto Siano.

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