Mercati in stallo!

Stiamo vivendo una fase in cui “rumors” influiscono più sul sentimento degli investitori rispetto ai tradizionali market movers macroeconomici. Basta guardare all’indebolimento del usd ieri, basato su speculazioni che la Chrysler e la General Motors potrebbero avere più problemi del previsto ad onorare i debiti con i propri obbligazionisti maggiori (leggi grandi banche americane). Il tesoro americano quindi non riesce a rassicurare gli investitori, che fiutano sempre più aria di fallimento. Dunque se da un lato sta diminuendo la sensibilità del mercato ai dati macroeconomici negativi, aumenta l’attenzione e la cautela per ciò che viene detto dai policymakers: dobbiamo prestare attenzione alle dichiarazioni di Geithner, Bernanke e i loro portavoce. Per quanto concerne l’area euro, si nota un debito pubblico in costante aumento (+3,3% del Pil a fine 2008). A testimonianza di questo, il ministro delle finanze austriaco ha annunciato che il debito pubblico austriaco salirà al 3,5% nel 2009 e fino al 4,7% nel 2010. Questo è un ulteriore segnale che l’economia austriaca è diretta verso la prima recessione dal 1975. La Banca Centrale Europea, nella persona di Lucas Papademos, sta preparando “misure non-convenzionali” per sostenere l’eurozona, che speriamo arrivino prima piuttosto che poi…
Dunque osserviamo un rafforzamento dello yen sulla base di una sostenuta avversione al rischio sul mercato, forse perché il mercato attende con ansia il verdetto dello “Stress Test” che il governo americano sta attuando sul sistema bancario. In aggiunta a questo, Morgan Stanley ieri ha annunciato perdite maggiori del previsto e quindi peggiora l’outlook generale sul settore finanziario statunitense. Anche la sterlina ha perso terreno contro lo yen, sulla base del report governativo constatante una contrazione economica persistente, il più duraturo dal 1991. Darling ha annunciato infatti che verranno presi a prestito  269 miliardi di sterline in più rispetto al previsto, e dunque l’outlook per il debito pubblico inglese peggiora sensibilmente.
Passando ad uno sguardo sulla situazione tecnica notiamo come continui la direzione del cambio eurodollaro nel medio periodo, confinata all’interno del canale discendente con resistenza posta a 1.3360 e supporto a 1.2820: cercando invece qualche spunto più nel breve, se si osserva un grafico a 30 min, appare evidente come il livello da considerare si trova inizialmente a 1.3040, dove il cambio ha ripiegato di mezza figura in seguito ad un perfetto doppio massimo, visto ad inizio serata di ieri.


                                                                       EurUsd: 30 min

Qualora questo dovesse essere oltrepassato è presente un ulteriore livello per l’acquisto di dollari nel breve, a 1.3070. Per chi cercasse un livello di supporto interessante, il primo potrebbe essere 1.2975.
Con l’ausilio del medesimo timeframe, notiamo come il cambio UsdJpy abbia un livello di resistenza iniziale non lontano, precisamente a 98.20, la cui rottura potrebbe condurre la salita alla resistenza chiave per oggi posta a 98.90. il primo pivot point di giornata ed il minimo di ieri indicano che 97.60 rappresenta il supporto.

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