American Express, gli utili non crollano

Si chiude una settimana che ha visto il segno più regnare sull’indice italiano. Dopo un inizio incerto, che ha visto in martedì la giornata in cui si sono toccati i minimi di settimana, il listino è progressivamente salito spuntando performance positive in ogni chiusura di seduta e punta decisamente a riportarsi sui massimi di lunedì. Bene i finanziari, anche se non hanno particolarmente brillato, ma i titoli bancari italiani presenti nel BlueIndex puntano a chiudere positivamente la settimana anche se difficilmente raggiungeranno i livelli di lunedì.

Ieri sera dopo la chiusura di Wall Street [s]American Express[/s] ha comunicato i dati della propria trimestrale. Nei primi tre mesi del 2009 il colosso statunitense delle carte di credito ha ottenuto un utile di 437 milioni di dollari, in calo del 56% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (991 milioni di dollari nel primo trimestre 2008). La notizia è stata presa con un certo entusiasmo dal mercato in quanto gli analisti finanziari  non si aspettavano questo risultato: ieri nell’after-hours il titolo ha guadagnato il 6,6% dopo che aveva chiuso la sessione regolare a 20,97 dollari, con un rally del 7,93%.
Dagli altri dati finanziari emerge la buona performance anche dell’utile da operazioni continuative che ha fatto segnare la quota di 367 milioni di dollari, il che significa un profitto netto attribuibile agli azionisti di 0,32 dollari per azione. Il dato va ben oltre le aspettative degli analisti che invece si aspettavano un EPS di soli 0,12 dollari. Unico neo il dato sui ricavi netti, che sono scesi da 7,24 a 5,93 miliardi di dollari, in calo del 18% e in questo caso al di sotto delle previsioni.

L’amministratore delegato di American Express, [p]Kenneth Chenault[/p], è moderatamente soddisfatto dei dati della trimestrale in quanto la società ha limitato i danni della crisi soprattutto nel suo business grazie al taglio dei costi attuato, dichiarando però che: “gli indicatori generali del credito riflettono i crescenti livelli di disoccupazione e la debolezza diffusa dell’economia”.

Societa’ Listino di Riferimento Prezzo Valuta Var%
Allianz Deutsche borse (xetra) 70.80 EUR -1.15%
American Express Nyse 20.97 USD +7.92%
Axa Euronext 11.72 USD -0.34%
Azimut Borsa Italiana 5.09 EUR -0.68%
Banca Generali Borsa Italiana 3.13 EUR +0.48%
Bank of NY Mellon Nyse 26.85 USD +2.28%
Barclays Lse 13.25 USD +11.8%
BlackRock Nyse 147.72 USD +8.47%
BNP Euronext 36.66 EUR -2.88%
BPM Borsa Italiana 3.98 EUR -0.87%
Citigroup Inc Nyse 3.2 USD -1.53%
Credit Agricole Euronext 10.03 EUR -2.00%
Credit Suisse Group Swiss Market Exchange 43.2 CHF +8.81%
Deutsche Bank Deutsche borse (xetra) 39.67 EUR -0.82%
Dexia Euronext 3.81 EUR -1.55%
Fortis Euronext 1.76 EUR +2.73%
FT Inv. Nyse 62.12 USD +2.27%
Goldman Sachs Nyse 122.81 USD +1.92%
Henderson Lse 84.75 GBp +1.19%
HSBC Investments Lse 459.5 GBp 2.13%
ING Euronext 6.15 EUR -1.99%
IntesaSanpaolo Borsa Italiana 2.26 EUR -0.99%
Invesco Nyse 15.66 USD +1.22%
Janus Capital Group Nyse 9.46 USD +7.62%
Jp Morgan Nyse 33.21 USD +4.10%
Julius Baer Swiss Market Exchange 36.14 CHF +0.38%
Legg Mason Nyse 20.11 USD +4.46%
Man Group Lse 238.75 GBp -4.40%
Mediobanca Borsa Italiana 7.72 EUR +1.65%
Mediolanum Borsa Italiana 3.15 EUR -0.32%
Morgan Stanley Nyse 21.96 USD -2.13%
Montepaschi Siena Borsa Italiana 1.22 EUR -1.69%
Natixis Euronext 1.75 EUR -1.07%
Nordea bank Omxnordicexchange 57.20 SEK +2.69%
Raiffeisen Wiener Borse 23.45 EUR -4.28%
Schroders Lse 760.5 GBp -6.91%
Skandia (Old Mutual) Lse 57 GBp +1.78%
State Street Nyse 36.8 USD +8.26%
Ubs Swiss Market Exchange 13.81 CHF -4.09%
Unicredit Borsa Italiana 1.79 EUR +2.29%

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