L’inizio della fine

A cura di Daniele Bernardi, Ad Diaman Scf
E’ passato solo un quadrimestre di questo 2018 ma i primi segnali ci sono tutti, il mercato obbligazionario ha iniziato il declino che moltissimi si aspettano da diverso tempo, ovvero il declino dei prezzi derivante dal rialzo dei tassi di interesse.
PER CHI NON CONOSCE LE OBBLIGAZIONI
Ricordiamo per chi non mastica finanza tutti i giorni, che i prezzi delle obbligazioni sono inversamente legati al rendimento delle stesse, facciamo un esempio per rendere meglio l’idea:
Immaginate che i tassi di interesse di riferimento siano al 1%, qual è il prezzo corretto di una obbligazione che ha la cedola del 5% e che scade tra 12 mesi? 104, perché se costasse di meno sarebbe interessante acquistarla perché renderebbe di più del 1%, in quanto dopo un anno verrebbe rimborsato 100 più 5 della cedola.
Mentre se ad un anno dalla scadenza, il tasso di riferimento fosse del 5%, con una cedola del 5% il prezzo corretto sarebbe 100.
INVERSAMENTE PROPORZIONALE
Questo significa che se i tassi di riferimento salgono (che sono tipicamente guidati, anche se non sempre come negli ultimi anni, dall’inflazione) i prezzi scendono, perché nessuno è interessato a prendere una obbligazione con cedola al 5% al prezzo di 104 se può acquistare un’altra obbligazione che rende il 5%.
TREND SECOLARE
Il mercato delle obbligazioni ha vissuto più di venti anni di ribassi dei tassi derivanti da anni novanta con inflazione a doppia cifra (e di conseguenza anche i rendimenti) fino ad arrivare ai giorni nostri dove i tassi di riferimento sono diventati addirittura negativi.
L’iniezione imponente di liquidità eseguita prima dalla FED e poi della BCE con i rispettivi Quantitative Easing che hanno permesso alle banche di disintossicarsi delle enorme sofferenze e mantenere una redditività positiva che evitasse il loro fallimento, ha procurato una situazione pericolosa (anche se probabilmente necessaria) per cui i tassi sono stati sempre più compressi verso il basso.
Sbagliando ho dato l’allarme di questo fenomeno troppo presto, lo ammetto, ma adesso ci siamo.
Come potete vedere dal grafico qui sotto, oltre il 72% dei fondi obbligazionari europei sta fornendo rendimenti negativi da inizio dell’anno, e il numero sarebbe più impietoso se questo dato lo prendessimo da fine febbraio anziché da fine dicembre 2017.

 
L’analisi è stata svolta su oltre 2000 fondi obbligazionari e Absolute Return Bond, presenti sul software EXANTE di DIAMAN Tech (www.ex-ante.it) e l’evidenza che c’è pressione sui prezzi si ha anche dalla frontiera efficiente rovesciata della immagine di inizio blog ripresa in dettaglio qui sotto.

 
Un’altra analisi interessante è capire se esiste una correlazione positiva tra i fondi che hanno reso di più nel 2017 e i fondi che hanno perso nel 2018, anche se mi rendo conto per primo io che quest’analisi è ancora troppo prematura e condizionata da un inizio anno positivo (quindi sarebbe necessario farlo dall’inizio del calo, ma ripeto, è ancora troppo presto).

 
Da questo grafico non sembra che esista una correlazione, di sicuro si comprende con esista una chiara correlazione tra chi ha perso nel 2017 e chi ha perso nel 2018.
SENZA REGRESSIONI COMPLICATE
Quello che si può notare a occhio nudo, è che i fondi che hanno guadagnato molto bene nel 2017, sono per la maggior parte sul quadrante uno (in alto a sinistra, ovvero hanno guadagnato nel 2017 e perso nel 2018) e quindi nel 2018 hanno perso, a occhio molto di più in termini di fondi che sono andati male, rispetto agli altri.
Praticamente, tra i fondi che sono andati molto bene nel 2017, solo il 20% di essi è andato bene, contro una media del 27% di tutto il paniere.
ATTENZIONE
Certo, è troppo presto e l’analisi è ancora sommaria perché la fase negativa è iniziata da poco, però sembra confermarsi quanto sostengo da tempo (ma è anche ovvio per il concetto di Beta), ovvero che un fondo obbligazionario che ha guadagnato molto, non è perché è più bravo il gestore, ma perché si è preso più rischi degli altri; non essendosi palesati questi richi gli è andata bene e adesso ha cinque stelle da tutte le società di rating, ma per il futuro è forse (senza voler generalizzare) un fondo da non avere in portafoglio.
BASTA STELLETTE
Quindi per prima cosa è necessario elaborare un metodo di analisi dei fondi diverso dalle stelle date in relazione al rischio (non palesatosi) e il rendimento (anche troppo palese).
In secondo luogo è opportuno trovare una valida alternativa agli obbligazionari per il futuro, perché per qualche anno le vacche saranno molto magre.
Una soluzione facile non esiste, anche se qualche idea onestamente ce l’ho…

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