Predomina l’incertezza

Il biglietto verde guadagna terreno nella seconda parte della giornata di venerdì, parallelamente all’aumento dell’avversione al rischio e alle “solite” chiusure di posizione pre-weekend.
Se è vero che tutti gli operatori attendono ansiosi l’esito del Supervisory Capital Assessment Programme (chiamato anche Stress Test), è vero anche che le rassicurazioni verbali di Bernanke e la metodologia controversa dell’analisi in corso aiutano a mitigare lo stress psicologico dell’attesa. Ricordiamo che l’esito dello Stress Test verrà pubblicato il 4 maggio prossimo. Tuttavia questa settimana potrebbe vedere una nuova impennata di avversione al rischio, per vari fattori. Il primo fattore, il più forte psicologicamente, è sicuramente la comparsa della febbre suina (che ha già comportato ribassi azionari in Asia, in Messico e Nuova Zelanda). In secondo luogo, al meeting del G7/G20 tenutosi nel weekend,  paesi membri non sono riusciti a trovare il modo di finanziare l’espansione del supporto economico dell’IMF (che ora passa a 1100 miliardi). La Cina ed il Brasile insisterebbero per una emissione di obbligazioni mentre i paesi sviluppati vorrebbero pura liquidità contante. A parte questo dibattito, il meeting si è concluso con un nulla di fatto a cui purtroppo ci stiamo abituando. Passando invece all’Area Euro, notiamo come l’IFO tedesco di venerdì sia stato migliore delle attese: il current assessment indica un rallentamento della crisi, mentre le expectations sono salite per la quarta volta di fila.  Quindi segni positivi a cui, comunque, dobbiamo dare importanza relativa e mantenere sempre un occhio vigile sulla situazione macroeconomica globale.  In effetti, l’IMF stima che l’Area Euro entro il 2010 avrà ancora perdite ingenti su attività finanziarie a rischio. Questa settimana prestiamo attenzione al dato sull’inflazione nell’eurozona: il dato atteso è di 0,7% (quindi ancora in rallentamento) e quindi la BCE avrebbe ancora spazio per una espansione monetaria; invece da Francoforte sono rilasciate solamente dichiarazioni statiche, una barriera per i tassi all’1% e “misure non convenzionali” attese per il mese di maggio.
Passiamo anche in rassegna il Giappone, che ora teme veramente la deflazione e condizioni economiche che hanno il sapore dei primi anni ’90.
Passando ad un po’ di analisi tecnica, appare molto interessante un grafico di EurGbp per la vicinanza a cui si trova il cambio ad un ottimo livello di supporto. La lateralità del cambio potrebbe infatti perdurare oltre sino a che non si assista ad una rottura decisa del livello di supporto di 0.8990. Non è complesso infatti, tramite un grafico a candele da 30 min, notare quante volte negli ultimi quattro giorni questo livello sia stato toccato: il primo interessante obiettivo di un’eventuale rottura è dato da 0.89 figura.

 
                                                         EurGbp- grafico 30 min

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