Europa, ridimensionate le aspettative sul secondo trimestre

A cura di Marco Vailati, Responsabile Ricerca e Investimenti di Cassa Lombarda
EZ: i dati ridimensionano le aspettative sul secondo trimestre, pur fornendo ancora prospettive di crescita. Le anticipazioni degli indici Pmi hanno deluso le attese, con cali che mettono a rischio le previsioni correnti per la crescita del Pil del trimestre in corso. Già nel 1° trimestre i Pmi avevano sovrastimato l’effettivo Pil segnando livelli coerenti con un Pil a +0.8%, quando poi si è concretizzato un +0.4%. La media del bimestre sarebbe ora coerente con crescite del Pil di +0.5% che, adottando uno scarto pari all’ultimo errore, potrebbe perciò portare a una crescita trimestrale limitata al +0.1%, quindi in calo e anche inferiore all’attuale potenziale che è prossimo al +0.4%. Anche la fiducia dei consumatori si è ridimensionata, rimanendo tuttavia poco lontana dai massimi e in area positiva a maggio per il 6° mese consecutivo, sostenuta dai continui miglioramenti economici e occupazionali.
 US: si registra il rimbalzo atteso per il 2°trimestre. Il mercato immobiliare ha dato segni di consolidamento fisiologico, con cali sequenziali nelle vendite e riduzione nella crescita dei prezzi ma con valori che restano superiori alle medie del 2017, l’anno migliore da un decennio, e con scarsità di scorte che sosterrà prezzi e costruzioni. Anche mercato del lavoro, benessere e fiducia dei consumatori hanno consolidato intorno ai loro livelli elevati. Gli ordini di beni durevoli globali sono calati ma i vari aggregati, al netto della componente volatile degli aerei, iniziano aprile forti dopo che nel primo trimestre hanno già segnato una buona crescita contribuendo bene alla formazione del Pil. Tutti gli indici di attività, sia regionali sia Pmi, hanno dato invece forti indicazioni di crescita migliorandosi ulteriormente (con l’indice Fed di Kansas City addirittura al nuovo valore più elevato dall’inizio della serie nel 2001) in evidente antitesi all’andamento di EZ.
 UK: la decelerazione della crescita dei prezzi delle case, del Cpi e del Pil allontana nel tempo l’aumento tasso della Banca d’Inghilterra. Cala ancora la crescita tendenziale dei prezzi delle case, prossima ai minimi da 4 anni e inferiore all’inflazione. Il timore di nuova svalutazione tiene basso l’appeal dell’investimento immobiliare UK per gli stranieri mentre l’inflazione ha ridotto il potere d’acquisto e con esso anche la domanda nazionale di case. Il tasso tendenziale del Cpi scende ai minimi di inizio ’17 per il progressivo diluirsi dell’inflazione importata e la mancanza di pressioni interne, allontanando nel tempo le attese per il rialzo tassi della BoE. Il ricalcolo del Pil ha confermato la decelerazione indicata dall’anticipazione col gravame del clima rigido. La crescita tendenziale è ai minimi dal 6/12. La decelerazione congiunturale da +0.4% a +0.1% registra il contributo sia del consumo +0.2% (da +0.3% e ai minimi dal 12/14 con il tendenziale a +1.1% ai minimi dal’12), sia dagli investimenti +0.9% (da +1.1%, ma con la componente privata negativa).

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