Le sanzioni Usa non saranno così dannose per la Russia

A cura di Patrick Zweifel, Chief Economist, Nikolay Markov, Senior Economist Pictet Am
Le ultime sanzioni imposte dagli USA non saranno così dannose per la Russia come lo sono state le sanzioni del 2014, ma rafforzeranno l’ammontare degli investimenti.
Divario tra i prezzi del petrolio e il rublo. Le sanzioni degli USA nel 2014 avvenivano in un momento in cui sia i prezzi del petrolio che il rublo erano in declino. Questa volta, la crescita dei prezzi del petrolio è svincolata dalla caduta del rublo. Questo è inconsueto. Una forte domanda globale e un’estensione del taglio alla produzione dell’OPEC hanno aumentato i prezzi del petrolio. Nel frattempo, il già sottovalutato rublo si è comportato come un ammortizzatore delle nuove sanzioni, deprezzandosi del 6,2 per cento in aprile rispetto al dollaro americano, ma solo dello 0,3 per cento in termini nominali ponderati su base commerciale.
Pressioni inflazionistiche contenute. Le pressioni inflazionistiche di breve termine  sono aumentate, ma ci aspettiamo si affievoliscano verso la fine dell’anno e nei primi mesi del 2019. Sebbene moderate, è probabile che le pressioni inflazionistiche avranno un impatto sulla politica monetaria, rallentando l’attuale ciclo di espansione monetaria e implicando tagli più limitati nei tassi di interessi nel 2018.
L’attuale politica dei tassi al 7,25% è in linea con la nostra stima di fair value (Fig.3). Questo lascia spazio limitato per tagli di tassi di interesse nel 2018, specialmente dato il bisogno di ridurre le aspettative inflattive delle famiglie. Queste rimangono al di sopra del target del 7,8% secondo l’ultimo sondaggio della Banca Centrale Russa (CBR) e potrebbero aumentare a causa delle sanzioni.
La forza economica della Russia. Le finanze pubbliche della Russia sono eccellenti. Dal momento che è un creditore netto vis-à-vis con il resto del mondo, il paese ha inoltre un surplus delle partite correnti molto grande che rappresenta un cuscino  sufficiente  ad assorbire l’impatto delle sanzioni. Il nostro indicatore guida punta sia a una forte crescita del PIL, guidata dal settore dell’energia, sia al miglioramento del mercato del lavoro e della produzione industriale.
 

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