Pil Usa in ribasso, borse in rialzo, dollaro in range

Non c’è un attimo di tregua per i traders di breve termine, mentre per chi guarda questo mercato secondo un’altra ottica potremmo tranquillamente dire che non è successo nulla.
A livello di notizie macro e voci circolanti sul mercato accade di tutto, notizie negative che si alternano a dichiarazioni che invece lasciano presagire un recupero, fattori esogeni che possono cambiare radicalmente gli scenari di ora in ora e attesa per le mosse delle Banche Centrali. La giornata di ieri ha visto tutto questo concentrato in poche ore, con le valute a muoversi in trend di breve molto forti anche se all’interno dei soliti range trading. La seduta di borsa a Wall Street si è chiusa con gli indici in forte rialzo. Al termine della riunione di politica monetaria la Federal Reserve ha affermato che, sebbene l’economia sia ancora debole, il ritmo della contrazione appare in rallentamento rispetto all’ultimo incontro dello scorso marzo. Questa conferma e’ stata sufficiente al mercato, che ha esteso i guadagni accumulati nella prima parte di seduta per poi chiudere in positivo. Il Dow Jones ha guadagnato il 2.11% a 8185, l’S&P500 il 2.16% a 873, il Nasdaq il 2.28% a 1711. Ma appena qualche ora prima il dato sul Pil del primo trimestre non sembrava potesse fare da preludio ad una ripresa tanto marcata dei listini, con un risultato ben peggiore delle attese, -6.1% contro attese del -4.7%. Ma evidentemente questo dato è considerato dal  mercato già vecchio, rispetto ai dati per esempio pubblicati ieri e relativi al miglioramento della fiducia dei consumatori, che potrebbe essere un buon viatico per i futuri utili aziendali. Si ha quindi la sensazione che il mercato in questa fase stia valutando in modo più significativo le aspettative di recupero, che non i dati macro attuali, che invece sono ancora assai negativi.


                                                                    EurUsd daily

Il quadro tecnico dell’Eurusd appare vicino a punti cruciali che potrebbero annullare la fase laterale nel caso di violazione dell’area 1.3350 – 90. Fino ad allora tale fase potrebbe ancora perdurare.
Per quel che riguarda altre valute segnaliamo il taglio dei tassi in Nuova Zelanda dal 3% al 2.5% con la Rbnz che avrebbe dichiarato di non voler abbassare i tassi a zero, anche se saranno possibili altri due tagli da 0.25% ciascuno. Il dollaro ha perso terreno nei confronti della moneta unica tornando in area 2..3500.
Non vale la stessa cosa per il dollaro australiano, che invece mantiene un tono rialzista grazie ad una economia che ha retto meglio nell’impatto con la crisi. Vi è ancora spazio per una salita del dollaro al di la di correzioni che sono possibili. Dalla Svizzera ancora notizie negative con il Kof in discesa al livello record di -1.86. La Snb resta per ora alla finestra con il franco vicino al livello di 1.5000.

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