Le borse sostengono l'euro

Dopo la giornata tranquilla di venerdì, con tutti i mercati europei chiusi a causa della festività (ad eccezione di Londra e del forex), che ha fornito interessanti spunti operativi all’interno del range trading andatosi a creare, ci troviamo ad affrontare una settimana che sarà decisiva per le sorti dei mercati. L’appetito per il rischio sembra persistere e dopo le chiusure record di aprile per le borse (che hanno quasi azzerato le perdite fatte registrare nei mesi scorsi) vediamo come le risk currencies stiano guadagnando terreno.
L’appuntamento a cui guardare veramente con attenzione sarà la pubblicazione dei risultati dello stress test che le banche americane hanno dovuto affrontare e che dovrebbe mostrarci lo stato di salute del sistema. Indiscrezioni trapelate durante la settimana scorsa ci dicono che qualche istituto potrebbe non superare brillantemente la prova, ma senza creare precoci allarmismi attendiamo fino a giovedì per conoscere il vero stato dell’arte. Il governo americano ha già dato alcuni dettagli sulle modalità con cui il test è stato condotto, ma non si conoscono ancora appieno le modalità di pubblicazione dei risultati: le banche e gli officials hanno dibattuto molto circa questo argomento e cercheranno di “addolcire la pillola” agli investitori, andando a pubblicare i risultati cercando di limitare l’impatto che brutte notizie avrebbero sui mercati e cercando di evitare ulteriori sciacquoni. Intanto dal lato macro le cose sembrano andare meno peggio del previsto. Il mercato del lavoro americano, pur mantenendosi in territorio più che negativo, ha mostrato ulteriori segni di ripresa, con i jobbless claims scesi a 631k richieste contro le precedenti 645K. La release dei non farm payrolls ci dirà se stiamo raggiungendo un punto di svolta definitivo che riporterà occupazione per molte persone con tutte le conseguenze che ne derivano. Altri miglioramenti importanti si sono visti con le ultime rilevazioni dell’ISM manifatturiero, uscito a 40,1, superiore sia delle attese che si attestavano a 38,4 sia del precedente 36,3 e dell’indice di fiducia dell’università del Michigan (65,1), superiore anch’esso delle aspettative (61,5). I factory orders per il mese di marzo hanno mostrato un risultato lievemente negativo toccando -0,9 ma sarà interessante conoscere la rilevazione relativa al mese appena concluso.


                                                     EurUsd- grafico 60 min

Da circa una settimana il cambio EurUsd si muove all’interno di un range di 200 punti e sarebbe interessante capire quanto possa durare ancora e quali punti osservare per una definitiva rottura. Se osserviamo un grafico a 60 min intuiamo come i due livelli interessanti per le prossime ore siano suggeriti dalle due trendline convergenti: il supporto si trova nei pressi di 1.3260, mentre la resistenza in area 1.3350.
Utilizzando il medesimo timeframe, ma per lo studio di un grafico di UsdJpy, appare allo stesso modo evidente come i prezzi abbiano trovato nelle ultime ore una decisa resistenza tra 99.50 e 99.60: è possibile utilizzare il livello come breakout, quindi seguire la volatilità di una rottura rialzista.

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