Intervista di Davide Pantaleo (TrendOnline) a Gianluigi Raimondi, analista tecnico e co-fondatore di FinanzaOperativa.com del 7 giugno 2018
L’indice Ftse Mib è tornato a perdere terreno dopo aver avvicinato l’area dei 22.500, mostrando un andamento incerto. Cosa si aspetta alla luce degli ultimi movimenti?
La soglia dei 22.000 punti si sta dimostrando per il Ftse Mib un ostacolo alquanto ostico da superare in maniera definitiva. Quanto avvenuto nei giorni scorsi con l’allungo fino ai 22.400 punti, per ora si sta rivelando un falso segnale rialzista. A mio parere una fase di consolidamento come quella in atto permette di far “sbollire” gli animi e passata questa ondata di volatilità molto legata ai temi politici che dominano la scena nel nostro Paese, si dovrebbe assistere ad un fase di recupero. Solo però l’eventuale conferma del ritorno del Ftse Mib in prima battuta dei 22.100 e poi oltre i 22.400 punti, darebbe il via ad un credibile e duraturo trend rialzista. In tal caso stimo un obiettivo almeno in area 23.115/23.370 punti, raggiunti i quali ci starebbe bene un ulteriore fase di consolidamento prima di un eventuale ulteriore allungo verso i 24.000 punti prima e i 24.500 in un secondo momento. Sarà di fondamentale importanza posizionare uno stop loss a quota 21.420, dove troviamo il supporto statico del movimento laterale che stanno effettuando ora i corsi. Sotto i 21.420/21.400 punti ci sarà il rischio di nuovi scivoloni verso il basso oltre i minimi dell’anno in area 21.100 segnati la scorsa settimana.
La mia view sul Ftse Mib è tendenzialmente costruttiva, ma invito a monitorare con molta attenzione i livelli di supporto e resistenza segnalati prima.
Unicredit e Intesa Sanpaolo ieri sono scesi mostrando maggiore debolezza rispetto all’indice di riferimento. cosa prevede per questi due titoli nel breve?
Unicredit ha chiuso il gap rialzista che aveva aperto lo scorso 21 aprile, tornando al di sotto della soglia dei 14 euro già a fine maggio. Il problema per i rialzisti è che ora il titolo stenta a mantenersi al di sopra dei 14 euro e questo scenario, dopo una possibile fase laterale di assestamento, potrebbe condurre verso il test dei 13/12,8 euro, minimi di aprile dello scorso anno. Gli indicatori sono in zona di ipervenduto, quindi almeno in ottica di brevissimo termine non si esclude un possibile rimbalzo di Unicredit verso i 14,7 euro, anche se un simile movimento mi sembra abbastanza improbabile per ora.
Intesa Sanpaolo presenta qualche possibilità in più di recupero rispetto ad Unicredit, visto che per ora sta difendendo il supporto statico di lungo termine posto a quota 2,4 euro.
Se il titolo riuscirà a mantenersi al di sopra di tale soglia potrà dare vita ad un recupero e al rialzo i prossimi obiettivi sono individuabili a 2,6/2,65 euro prima e a quota 2,75 euro, fissando uno stop loss molto rigido sotto quota 2,4 euro.
Saipem ieri ha vissuto una seduta brillante spingendosi in direzione di 3,9 euro sulla scia degli ultimi accordi siglati. Cosa può dirci di questo titolo?
Saipem mercoledì ha testato a quota 3,7 euro la media mobile a 21 sedute e da questo livello ha iniziato ad invertire la rotta ieri con il superamento della resistenza di breve a 3,8 euro.
Per poter assistere all’avvio di un nuovo uptrend duraturo, sarà essenziale il superamento della soglia dei 4 euro, dove tra metà maggio e l’inizio di giugno il titolo aveva disegnato un bel doppio massimo.
Se Saipem riuscirà a spingersi oltre i 4 euro avremo un primo target a 4,2 euro e in seguito a 4,4 euro.
Pirelli nelle ultime due sessioni ha rivisto il segno meno dopo ben cinque sedute consecutive in rialzo. Qual è la sua view su questo titolo?
Pirelli di recente ha beneficiato di un rimbalzo tecnico dopo il test sul supporto dinamico ascendente di medio periodo posto a quota 7,2 euro. In seguito il titolo ha confermato l’inversione rialzista incrociando a quota 7,37 euro la media mobile a 21 sedute e poi mercoledì si è spinto fino a 7,6 euro, dove troviamo la resistenza statica di medio periodo.
A mio parere Pirelli ha ulteriore spazio di crescita a condizione che venga oltrepassato l’ostacolo a 7,6 euro, con possibili allunghi fin verso gli 8 euro, massimo toccato lo scorso 29 gennaio.
Ci sono altri titoli che vuole segnalarci a Piazza Affari?
Tra i titoli che sto seguendo segnalo Danieli che sta recuperando terreno dopo il test a quota 20 euro del supporto dinamico ascendente di lungo termine. Da questa soglia il titolo ha avviato un rimbalzo che lo sta riportando al test della media mobile a 21 giorni in area 21,55 euro, oltre la quale Danieli avrebbe ulteriore spazio di risalita vista anche la ancora ampia distanza degli indicatori dalla zona di ipercomprato. Al rialzo avremo un primo obiettivo in area 22 euro, dove passa la media mobile a 50 giorni e poi fin verso i 23/23,12 euro. Sarà di cruciale importanza fissare uno stop loss a 20,85 euro, dove transita il supporto dinamico di breve termine.