Gli investitori italiani preferiscono le strategie “new active” per proteggere i propri portafogli

Nella ricorrenza dei trentacinque anni di esperienza nella gestione di strategie di investimento attive, Alexander S. Friedman, CEO del Gruppo GAM, e Riccardo Cervellin, country head per l’Italia, hanno presentato i risultati di un sondaggio* sul sentiment degli investitori professionali italiani nei confronti della gestione attiva rispetto a quella passiva. Il sondaggio è stato condotto per conto di GAM Investments da FINER, fondata da Nicola Ronchetti, primo think tank che coniuga ricerche di mercato in ambito finanziario con l’attenzione alle humanities e al capitale umano.
L’83% degli investitori professionali italiani intervistati mostra una netta preferenza per le strategie attive pure o a predominanza attiva. Più in dettaglio la capacità di gestione del rischio e di protezione del portafoglio dei prodotti a gestione attiva sono considerate tra gli elementi di maggior valore per il 59% degli intervistati. Con questi presupposti, la maggioranza vuole continuare ad investire su prodotti attivi per la propria asset allocation (55%), mentre il 18% degli intervistati dichiara di essere intenzionata ad investire di più in prodotti attivi negli anni a venire.
I partecipanti al sondaggio concordano per il 57% nell’indicare le strategie attive come la giusta scelta di investimento particolarmente durante i periodi di volatilità del mercato, mentre il 29% afferma di preferire le strategie attive non direzionali indipendentemente dal contesto di mercato. Al verificarsi poi di uno scenario di crisi, il 69% investirebbe esclusivamente in strategie attive o a predominanza attiva.
Alexander Friedman, CEO del Gruppo GAM, ha commentato: “Solo l’investimento attivo permette una decorrelazione dai trend del mercato ed una gestione del rischio efficaci. Dopo molti anni di costante crescita dei mercati, la volatilità è tornata, creando le migliori condizioni per la sovraperformance dei gestori attivi. L’investimento attivo fa parte del DNA di GAM e, secondo i dati a marzo 2018, l’82% degli assets dei nostri fondi di investimento batte il benchmark a tre anni.
Stiamo riscontrando grande interesse da parte degli investitori per le soluzioni in grado di offrire nuove fonti di rendimento, decorrelate dai mercati tradizionali. Definiamo questi prodotti come i “New Actives”. Si tratta di strategie che offrono canali alternativi di rendimento, come ad esempio i titoli insurance-linked o gli MBS (mortgage-backed securities), di strategie azionarie attive che battono frequentemente i benchmark e di strategie quantitative sofisticate e diversificate.
In particolare, le strategie sistematiche offrono eccellenti opportunità per gli investitori attivi: le decisioni di investimento vengono prese sistematicamente sulla base di un complesso di regole, o algoritmi, che vengono programmati dai nostri scienziati. Ci aiutano a cogliere e interpretare i segnali di investimento molto più rapidamente, garantendoci un vantaggio significativo. L’investimento sistematico ricopre un ruolo importante nell’evoluzione delle strategie “New Actives”, e sta attirando sempre più interesse, anche da parte degli investitori italiani”.
Riccardo Cervellin, country head per l’Italia di GAM, ha aggiunto: “I tempi stanno cambiando per gli investitori a livello globale. I mercati ora sono significativamente più volatili, e gli esperti di GAM vedono un potenziale ridotto per i tradizionali portafogli azionari e obbligazionari. È quindi un segnale molto incoraggiante che gli investitori italiani mostrino una chiara preferenza per le strategie attive”.

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