AI e robotica stanno ridefinendo i processi lavorativi

A cura di Dickon Corrado, analista degli investimenti di Capital Group
I robot non stanno arrivando: sono già qui. I robot industriali sono presenti da decenni nell’ordine delle migliaia. Attualmente, agrirobot, robot di servizio, robo advisor, droni e co-bot stanno diventano parte del panorama dell’automazione. Ben presto, varie forme di automazione usciranno dai laboratori, magari sulle proprie gambe, per addentrarsi nel mondo reale. Se ne parla da anni, ma l’era futura dell’automazione comincia a prendere piede adesso grazie ai progressi compiuti sul fronte dei sensori, dell’idraulica e dell’AI, soprattutto nel campo dell’apprendimento automatico.
I robo advisor sono un esempio di sviluppo tecnologico destabilizzante nel settore del wealth management. Queste macchine forniscono servizi di gestione del portafoglio automatizzati e online mediante una serie di algoritmi che riducono al minimo l’intervento umano. Anche se nuovi e tutti da verificare, e chiaramente privi di quel tocco umano fornito da un consulente finanziario, i robo advisor stanno diventando sempre più diffusi. I patrimoni controllati dai robo advisor potrebbero superare i 250 miliardi di USD entro il 2020.
La diffusione sempre più rapida dell’automazione ha provocato un’impennata delle vendite di robot. Tra il 2010 e il 2015 le vendite di robot industriali sono cresciute del 16% all’anno. Nel 2015, in tutto il mondo, sono stati venduti quasi 254.000 robot per uso industriale. Ciò nonostante, solo il 10% della produzione manifatturiera è affidata a queste macchine, che entro il 2025 rappresenteranno il 25% dell’output manifatturiero. Questo cambiamento di paradigma potrebbe rivelarsi uno dei più destabilizzanti della storia, in quanto la potenziale sostituzione del lavoro umano comporterà enormi sfide per le imprese e per la società.

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