Brent, l’Opec decide per un incremento della produzione: la strategia di Vontobel Certificati

A cura di Vontobel Certificati

Neutrale la reazione del Brent al verdetto Opec. Il prezzo del future dell’oro nero infatti, dopo le dichiarazioni del ministro saudita dell’energia Khalid al-Falih, ha mantenuto area 75 dollari, livello a cui si era spinto già in tarda mattinata sulle attese di un aumento della produzione contenuto.
Venerdì scorso 22 giugno si è svolto infatti a Vienna il 174° meeting dei 14 Paesi del cartello del petrolio, i quali hanno deciso di incrementare la produzione di circa 1 milione di barili (decisione poi ratificata sabato scorso anche dai Paesi non Opec alleati, Russia in testa). Una cifra che però è “nominale”, in quanto alcuni Paesi come Venezuela e Messico non saranno in grado di aumentare il proprio output. Il mercato infatti ritiene che l’aumento sarà inferiore, all’incirca 600.000 barili. La decisione è stata il frutto di un’attenta analisi del settore.
I Paesi Opec hanno studiato gli sviluppi del mercato petrolifero dall’ultima riunione tenutasi a Vienna e le prospettive future. La situazione del mercato petrolifero è ulteriormente migliorata negli ultimi sei mesi, con l’economia mondiale che rimane forte, la domanda di petrolio relativamente robusta, anche se con qualche incertezza, e il riequilibrio del mercato continua a manifestarsi. Oltre a decidere sulla produzione, i membri del cartello hanno votato a favore dell’ammissione del Congo nell’organizzazione. Come abbiamo detto, la reazione del mercato alla comunicazione ufficiale è stata neutrale. Questo perché le prime indiscrezioni su un incremento inferiore alle attese (1 milione di barili al giorno) erano uscite già verso l’ora di pranzo, spingendo i prezzi al rialzo. Hanno reagito bene anche i titoli del comparto alla notizia. Eni infatti ha chiuso venerdì crescendo di oltre il 3%, Tenaris e Saipem di oltre il 4%.
Il Brent apre la settimana riportandosi sulla trend line di lungo corso, ovvero quella descritta dai minimi del 21 giugno e 8 marzo, poco al di sotto dei 75 dollari. I prezzi dell’oro infatti, dopo aver testato la resistenza fondamentale in area 80 dollari, hanno virato al ribasso. Il Brent ha così intrapreso una fase di correzione fisiologica, visto la corsa che dai minimi di giugno 2017 a 44,3 dollari ha fatto guadagnare oltre l’80% al Brent. In tale scenario risulta importante per il petrolio mantenersi al di sopra della trend line rialzista di lungo corso su citata e recuperare anche i 75 dollari. In questo modo i prezzi prenderebbero nuovamente di mira gli 80 dollari e in caso di rottura, gli 83 dollari.
Al ribasso invece un primo segnale negativo lo avremmo già con la rottura della trend line rialzista e soprattutto dei 71,2 dollari, livello che rappresenta un supporto statico importante. In tal caso supporti a 70 dollari e 66,73 dollari, dove passa il ritracciamento del 38,2% di Fibonacci.

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