Quadro incerto, ma è credibile un recupero: cinque titoli da monitorare

Intervista di Davide Pantaleo (TrendOnline) a Max Malandra, analista e co-fondatore di FinanzaOperativa.com del 28 giugno 2018
Dai livelli attuali potrebbe partire quantomeno un rimbalzo tecnico che tuttavia non porterà il Ftse Mib oltre certe soglie di prezzo, visto che la stagionalità non è favorevole. La view di Max Malandra.
L’indice Ftse Mib continua a mettere sotto pressione i minimi dell’anno, senza riuscire al momento a reagire in maniera convincente. Cosa si aspetta nel breve a Piazza Affari?
La discesa accusata dal Ftse Mib è stata bella forte e non è ancora entrata in un mercato primario perchè non c’è stata una correzione del 20% dai massimi, anche se ormai non siamo molto lontani, visto che l’indice ha ceduto circa 3.000 punti dai massimi segnati lo scorso 7 maggio.
Lo scenario è molto incerto e se lo guardiamo con gli occhiali da rialzista potremmo dire che l’area dei 21.350 è una bella soglia di prezzo da cui rimbalzare. Un paio di oscillatori segnalano già la possibilità di un recupero o quantomeno di un rimbalzo tecnico, anche perchè l’area dei 21.350 è quella in corrispondenza della quale l’indice si era fermato il 29 agosto dello scorso anno, quando aveva toccato i 21.335 punti.
Un rimbalzo dai livelli attuali potrebbe condurre il Ftse Mib verso i 21.750 punti prima e in seguito in direzione dei 22.000/22.100 punti, con successivi allunghi verso i 22.350 e i 22.500 punti, corrispondenti questi ultimi al massimo del precedente rimbalzo visto a metà giugno.
Se l’indice riuscisse a proseguire oltre area 22.500, punterà ai 23.000 punti prima e ai 23.400 punti successivamente, ma questo in ottica un po’ più di lungo periodo.
La stagionalità non aiuta perchè l’estate è solitamente negativa per le Borse, per cui già area 22.500 sarebbe un buon primo obiettivo da raggiungere nel breve.

Qualche oscillatore ha già dato un segnale di recupero e alcuni hanno tagliato al rialzo la propria trigger, per cui i livelli attuali del Ftse Mib si prestano ad un rimbalzo, quantomeno tecnico.
Non si può certo escludere una rottura dei minimi in area 21.100/21.000 e se ciò dovesse avvenire bisognerà prepararsi ad una flessione verso i 20.650 punti, dove l’indice ha consolidato esattamente a giugno dello scorso anno, quando aveva oscillato tra i 20.600 e i 21.000 punti.
Penso che sia possibile un rimbalzo tecnico e bisognerà vedere solo quanto potrà essere forte o meno, specie in termini di volumi che a luglio però tendono a scendere. In ogni caso un recupero dei prezzi, accompagnato da una buona espansione dei volumi, probabilmente farebbe presumere un rimbalzo un po’ più corposo e questo potrebbe un incentivo ad andare a chiudere le posizioni short.
Un recupero contenuto e senza particolari volumi, difficilmente convincerà gli shortisti a cambiare la loro strategia, perchè il movimento sarebbe letto come un semplice alleggerimento della fase ribassista.
Nella seduta di ieri Intesa Sanpaolo e Unicredit sono stati i due bancari più performanti e i due titoli migliori dell’intero Ftse Mib. Quali indicazioni ci può fornire per entrambi?
Intesa Sanpaolo secondo me sta disegnando un grafico abbastanza simile a quello del Ftse Mib, con la possibilità di un doppio minimo in area 2,45 euro. Questa figura andrebbe a concretizzarsi sopra i 2,63 euro, con primo target a 2,73 euro e un obiettivo successivo a 2,8 euro.
Al di sotto dei 2,4 euro, dove il titolo si era fermato ad aprile di un anno fa, si andrebbe incontro ad una flessione verso i 2,28 euro.
Unicredit si trova in una situazione leggermente migliore di Intesa Sanpaolo perchè il doppio minimo che ha fatto è anche ascendente. I livelli segnati nella sessione di mercoledì sono più alti di quelli registrati tra il 7 e l’8 giugno e se oggi venisse confermato il recupero di ieri, Unicredit potrebbe spingersi verso i 14,5 euro prima e i 15 euro in seguito.
Al ribasso la prima soglia da monitorare è quella dei 13,5 euro, sotto cui il titolo scenderebbe verso i 13/12,9 euro, livelli visti ad aprile 2017.
Molto dipenderà da quello che sta succedendo a livello bancario europeo, ma anche è soprattutto dall’andamento dello spread che è a mio avviso il primo indicatore da guardare, per capire quale è la credibilità del Governo attuale e dell’Italia tra gli operatori internazionali.
STM ieri ha subito un altro duro colpo, scendendo anche al di sotto dei 19 euro. La discesa in atto è destinata a proseguire?
STM dai massimi ha perso quasi il 20%, ma credo che ci sia ancora tempo prima di intervenire in acquisto. Un supporto forte potrebbe essere quello dei 18 euro, livello su cui il titolo si era già fermato alla fine dello scorso anno e ultimamente a fine aprile.
La soglia dei 18 euro potrebbe essere un primo livello da cui ripartire, ma alla fine molto dipende dall’andamento del Nasdaq e del comparto in generale. Se il Nasdaq rimbalzasse e il Soxx desse dei buoni segnali, l’area dei 18 euro potrebbe offrire buone opportunità per qualche acquisto su STM, in caso contrario bisognerà guardare al sostegno successivo dei 17 euro.
Fca continua ad essere oggetto di tensioni, con un ribasso che lo ha riportato ieri in area 26 euro. Cosa può dirci di questo titolo?
L’Ad del gruppo, Marchionne, ha dichiarato che il gruppo sarebbe colpito solo in parte dai dazi Usa che avrebbero più ricadute sulle società tedesche. Le vendite su Fca sono state anche frutto di realizzi dopo il forte rialzo che da inizio anno ha visto le quotazioni salire fino ai 20 euro.
I livelli attuali mi sembrano abbastanza interessanti e ricordo che il 4 gennaio Fca ha lasciato aperto un gap-up a 15,55 euro che non è stato ancora chiuso del tutto, anche se per pochi centesimi.
Dal momento che i gap di solito vanno richiusi, l’area dei 15,5/15,55 euro potrebbe essere interessante per mettere sotto i riflettori del titolo che, in caso di chiusura del gap, potrebbe avviare un piccolo rimbalzo.
Ci sono altri titoli che vuole segnalarci a Piazza Affari?
Tra i titoli a minore capitalizzazione sto seguendo Danieli & C. che è rimasto in laterale tra i 21,6 e i 23 euro. Il titolo ha fatto uno spike verso il basso al di sotto di area 20 euro che è stata in seguito recuperata e ora sta ballando tra 21 e 21,3 euro.
Quest’area di supporto è interessante e sta consentendo di scaricare completamente gli indicatori. Possibile un rimbalzo verso 21,75 euro prima e in seguito in direzione dei 22,1 euro, superati i quali ci sarà spazio per i 22,9 euro, precedenti livelli raggiunti tra marzo e aprile scorsi.
In caso di discesa al di sotto dei 21 euro, il titolo troverà un primo supporto a 20,8 euro e un sostegno successivo a 20,4 euro.

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