Transizione generazionale verso gli investimenti sostenibili

L’integrazione dei fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) all’interno del processo di investimento non è più considerata solo un “nice to have”, oggi è vista come una componente essenziale per una buona gestione degli investimenti. Gli investitori stanno integrando i fattori ESG nei loro schemi decisionali in materia di investimenti al fine di incrementare la prospettiva di valore stabile a lungo termine, e ritengono che i fattori di sostenibilità influiscano materialmente sul profilo di rischio rendimento dei loro investimenti.
Saker Nusseibeh, Chief Executive di Hermes Investment Management afferma: “Gli investitori hanno iniziato a essere più consapevoli circa la necessità di creare un clima globale più sostenibile e resiliente. Tuttavia, per Hermes, l’investimento ESG non è un fenomeno recente. L’investimento responsabile è fondamentale per il nostro business e siamo stati all’avanguardia in questo ambito per oltre 30 anni. Integriamo i fattori ESG in tutte le nostre strategie e crediamo sia imperativo avere un approccio integrato in qualità di investitori responsabili e azionisti. Riteniamo inoltre che l’approccio ESG comprenda le due componenti fondamentali del rendimento: il ritorno finanziario, e il ritorno non finanziario, che riguarda il contributo alla società e all’ambiente nei quali gli investitori vivono.
“Sappiamo che il business plasma il mondo in cui viviamo tanto quanto le autorità governative; comprendiamo i concetti di licenza sociale, di rischio di coda ambientale, la relazione tra la gestione degli stakeholder e la produttività e l’essenza della sostenibilità di lungo termine. Non si tratta di un esercizio di classificazione dei fattori ESG, integriamo questi fattori nel modo di valutare le idee di investimento, e riteniamo che questo giochi un ruolo fondamentale nella nostra costante sovraperformance”.
Andrew Parry, Head of Sustainable Investing at Hermes Investment Management, spiega la transizione generazionale che sta avvenendo nell’investimento sostenibile.
“I principali cambiamenti sociali stanno portando a una grande incertezza nonché a diversi modelli di domanda e di opportunità. Oggi vediamo i consumatori, in particolare i Millennial, riconoscere che il cambiamento climatico o la mancanza di posti di lavoro di qualità sono problematiche che toccano la loro generazione e il loro obiettivo è quello di migliorare questo scenario. Pertanto, quando riflettono sui prodotti di risparmio o sui piani pensionistici vogliono che i loro valori e i loro obiettivi si riflettano nelle scelte dei gestori di portafoglio ai quali si affidano. E ormai i gestori di portafoglio non devono più dibattere del perché si focalizzano sulle questioni ESG: oggi devono piuttosto spiegare perché non lo fanno. Per fare un esempio, per vincere un mandato azionario con un investitore europeo, un gestore di fondi è chiamato a integrare la ricerca ESG nel proprio processo di investimento.
“D’altra parte, con i cambiamenti che coinvolgono clima, geopolitica e tecnologia, i modelli di business esistenti sono messi in discussione e le aziende stanno realizzando che questi ormai non funzionano più. In questo scenario, in qualità di investitori sostenibili, in Hermes abbiamo il dovere di generare un impatto sociale e ambientale in tutta la filiera dei rendimenti finanziari. Possiamo influenzare il dibattito non solo investendo, ma avviando una concreta attività di engagement con le aziende per individuare dove possono migliorare.
A tal proposito, le aziende, così come gli individui e le autorità governative, hanno una complessa serie di doveri sia verso la società che verso l’ambiente, pertanto in qualità di investitori dobbiamo pensare a come possiamo eliminare o minimizzare gli impatti negativi e rinforzare quelli positivi. Gli investitori possono realmente aiutare a cambiare il sistema e una reale attività di engagement con le aziende, con un approccio collaborativo di lungo termine, diventa davvero importante.
“Grazie agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, una serie di obiettivi e indicatori universali per lo sviluppo sostenibile, gli investitori ora hanno a disposizione un nuovo strumento che offre importanti linee guida per l’impact investing, nonché una lente attraverso la quale focalizzarsi sulle responsabilità più ampie nell’ambito dei rendimenti complessivi.
“Incoraggiamo le aziende a investire capitali, finanziati dagli azionisti se necessario, in opportunità sostenibili nel lungo termine che rispondano alle esigenze della società non ancora soddisfatte, in modo innovativo. Questo ha il potenziale di fornire ritorni interessanti a tutti gli stakeholder. Si tratta di una grande ambizione che porta l’impact investing sui mercati regolamentati oltre l’investimento ESG, con l’obiettivo di costruire un portafoglio concentrato di aziende in grado di dimostrare un impegno verso rendimenti sostenibili nel lungo termine che porti a reali benefici sociali.
“È in atto un’importante trasformazione, che si riflette in una crescente consapevolezza tra imprese e azionisti della necessità di creare un mondo sostenibile e resiliente, insieme alla constatazione che investire verso questo obiettivo può migliorare, senza ridurli, i rendimenti dei portafogli a lungo termine. Pensare a lungo termine, comprendere e misurare gli impatti – positivi e negativi – che tutte le imprese hanno sulla società e sull’ambiente, sono aspetti importanti per un investimento di successo. Questo riflette la complessa natura interconnessa dell’ecosistema nel quale operiamo come investitori e la nostra responsabilità per sostenere questo sistema per le future generazioni. Questa è un’opportunità significativa di cambiamento, indipendentemente dalle forze politiche che spesso sembrano operare in modo opposto a questi interessi”.

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