I prezzi delle case toccano il fondo: -0,1% nel II trimestre dell’anno

A cura dell’Ufficio Studi di Idealista

Nel II trimestre dell’anno rallenta la caduta dei prezzi delle case, che sembrano aver ormai toccato il fondo in vaste aree del Paese. Secondo i dati del marketplace immobiliare idealista, la flessione registrata dai valori da aprile a giugno è stata dello 0,1%, mentre in termini annuali è stata del 2,9%. Dopo i mesi primaverili il prezzo delle abitazioni di seconda mano si attestato a una media di 1.797 euro al m2.

Secondo Vincenzo De Tommaso, responsabile dell’Ufficio Studi di idealista: “L’occupazione è in ripresa e gli affitti crescono, ma le condizioni economiche delle famiglie migliorano di poco e lentamente. Per questo motivo, nonostante le compravendite siano tornate a crescere negli ultimi anni e i prezzi abbiano quasi raggiunto il loro livello minimo, ci sono ampie zone del Paese dove i valori continuano a scivolare, perché ancora inadeguati alle capacità reddituali delle famiglie”.

Regioni
Via via che il trend negativo dei valori immobiliari va assorbendosi, aumentano le regioni italiane in saldo positivo; adesso sono salite a 10, con Friuli Venezia Giulia (2,9%), Abruzzo (1,4%) e Sardegna (1,4%) a guidare la tendenza positiva.
Sul versante dei ribassi, Puglia (-2%), Piemonte (-1,7), Marche (-1,5%) sono le più penalizzate su base trimestrale.
La Liguria si conferma la regione con i prezzi più elevati, a una media di 2.566 euro al metro quadro, nonostante il calo di questo trimestre. Alle sue spalle inseguono Valle d’Aosta e Lazio, rispettivamente con 2.454 e 2.417 euro/m². La Calabria è la macroarea con i prezzi più convenienti, con 885 euro al metro quadro, davanti a Molise (1.006 euro/m²) e Sicilia (1.126 euro/m²).

Province
Poco più della metà dei mercati provinciali ha chiuso il secondo trimestre dell’anno in saldo negativo, con variazioni ancora piuttosto ampie a Salerno (-5,3%), Verbano-Cusio-Ossola (-4,7%) e Ancona (-4,5%). All’opposto, le punte più alte si toccano a Rovigo e Agrigento, entrambe con un incremento dell’8,3%, seguite da Carbonia-Iglesias (6,4%) nella graduatoria degli aumenti.

Sul fronte dei prezzi di vendita Savona (3.294 euro/m²) è la più cara, Biella (648 euro/m²) la provincia con i valori medi più bassi. Da questo trimestre sono ben 19 le aree provinciali i cui prezzi sono al di sotto dei mille euro al metro quadro.

Città
Come quelli provinciali, anche i mercati cittadini rimangono prevalentemente dominati da svalutazioni. Un’elevata instabilità continua a interessare le città medio-piccole (fra 10 e 50.000 abitanti), come testimoniano i ribassi di Viterbo (-6%), Cremona (-5,8) e Vicenza (-5,2%) da un lato, i rimbalzi di Benevento (4,6%), Enna (4,4%) e Lecco (4,4%) dall’altro.

I grandi mercati si mostrano più stabili; in ripresa Firenze (2,3%), Bologna (1,4%), Milano e Palermo (entrambe in aumento dello 0,3%). In calo Napoli (-0,3%) Bari (-0,7%), Roma (-0,8%) Genova (-0,9%) e soprattutto Torino (-3,2%).

Venezia domina la graduatoria dei prezzi di vendita dall’alto dei suoi 4.374 euro/m², davanti a Firenze (3.599 euro/m²) e Bolzano (3.413 euro/m²). Nella parte bassa del ranking stazionano Agrigento (850 euro/m²), Caltanissetta (739 euro/m²) e Biella, sempre ultima, con 729 euro al metro quadro.

L’indice dei prezzi degli immobili di idealista
Il portale immobiliare idealista è attualmente una delle pagine web più utilizzate in Italia da privati e professionisti immobiliari per la vendita, l’acquisto e l’affitto di immobili. Con una base dati di oltre 1 milione di immobili l’ufficio studi idealista realizza analisi e studi relative al prezzo delle abitazioni nel nostro Paese dal 2007.

Per la realizzazione di quest’indice sono stati analizzati i dati di 439.229 annunci immobiliari pubblicati su idealista tra aprile e giugno 2018; questi immobili hanno superato il controllo di qualità basato su informazioni come prezzo, dimensione, distribuzione e non duplicazione.

Per permettere una sufficiente standardizzazione dei risultati sono analizzati soltanto i comuni che hanno mantenuto una media costante di 50 o più annunci di case di seconda mano in vendita, nel corso del periodo di studio. I comuni che non hanno raggiunto questa media sono stati esclusi dal campione di analisi, al pari di quelli che hanno registrato una variazione di più del 30% del numero di annunci nel periodo dato.

 

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!