Stress Test alla Harry Potter

Superare gli stress test imposti dal Governo Usa alle banche americane non era facile, ma non impossibile.

Secondo i media a stelle e strisce diverse banche hanno superato il test semplicemente riducendo gli accantonamenti per coprire le perdite sui prestiti cosa che molti vedono in conflitto con il deterioramento generalizzato dei prestiti. Questo significa che una tale scelta è vincente solo nel caso in cui l’economia americana ricominci a crescere: se così non fosse (e gli asset tossici continueranno ad aumentare) nei prossimi trimestri le banche potrebbero tornare di nuovo a svalutare il portafoglio mutui e quindi generare nuove perdite. Risultato finale: meno utili per tutti.

Si prenda il caso di Wells Fargo. La banca ha comunicato che i cosiddetti “non-performing assets” in percentuale sul totale degli asset, sono cresciuti del 40% rispetto il trimestre precedente, in parallelo le riserve sono cresciute solo del 5% negli ultimi tre mesi. Quindi se le cose dovessero ‘mettersi male’ e il tasso di delinquency sui mutui dovesse salire, la banca non avrebbe sufficiente liquidità per coprire le perdite.

Un’altra strada che le banche hanno utilizzato per ‘sostenere’ i bilanci, consiste nei benefici legati al deprezzamento del debito delle stesse, dovuto al crollo che questo ha avuto sul mercato del credito. Contabilmente parlando si parla di  “credit-value adjustment” effetto che permette alle banche di mettere a libro una plusvalenza. La logica è che le banche possono oggi ricomprarsi il loro debito ad un prezzo inferiore di quello a cui lo hanno emesso, e questo viene portato a libro come un beneficio. Illusorio per molti analisti.

LA CAMPAGNA DELL’OTTIMISMO

L’interpretazione ‘politica’ della vicenda vede invece Obama e il suo staff, usare gli stress test come vere e proprie operazioni di marketing per far tornare la fiducia nel sistema bancario. E’ chiaro infatti che ‘la corsa allo sportello’ non aiuta nessuno e soprattutto non permette un intervento regolato e ragionato sul problema. Il Governo Usa del resto è decisamente coinvolto nel futuro del sistema bancario americano:ogni volta che lo Zio Sam presta dei soldi ad una banca, questi li utilizza per le operazioni day by day, e in cambio emette azioni privilegiate al Governo Americano, che così diventa azionista ‘momentaneo’ della banca.

Tecnicismi che alla gente comune non dicono assolutamente nulla. L’unica speranza negli Stati Uniti è che Barack “Harry Potter” Obama riesca a fissare la finanza di Wall Street una volte per tutte.

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