La querelle sul gas potrebbe infiammare il Vix

Mentre l’indice cisiddetto “della paura” Vix, ancora langue intorno a quota 13 e a Wall Street e sugli principali indici azionari mondiali, Trump getta nuova benzina sul fuoco delle tensioni internazionali accusando gli storici alleati europei, a cominciare dalla Germania, di essere sottomessi alla Russia e dipendenti dalle sue forniture di gas.

Colpa della notizia della prossima costruzione di un gasdotto in grado di collegare direttamente Russia e Germania. Lo scorso Berlino ha importato da Mosca 53,4 miliardi di metri cubi di gas e con la nuova pipeline raddoppierebbe potenzialmente le forniture. Un vero cruccio per il presidente americano che vedrebbe cos ridurre i margini per le spedizioni di gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti verso la Germania, disponibili dal 2022 dopo ingenti investimenti.

A Washington, in altri termini, sono preoccupati che dopo un lungo periodo di preparazione delle infrastrutture necessarie per spedire gas oltreoceano, queste possano diventare anti-economiche. Una prospettiva che potrebbe, il condizionale è più che mai d’obbligo, innescare una nuova ondata di ritorsioni commerciali. E di riflesso far aumentare la volatilità del comparto azionario a livello globale. L’estate perciò, se fino a ora sui mercati finanziari è stata tiepida nelle prossime settimane potrebbe diventare rovente.

Come comportarsi? Monitorando attentamente i livelli di supporto delle attività in portafoglio e, al contempo, essere pronti a switchare almeno parte degli asset verso la liquidità o verso, per esempio, l’oro (al momento a ridosso dei minimi da inizio anno). O ancora ad approfittare dei ribassi predendo posizioni short, senza però incappare nel rischio di anticipare la direzione del mercato.

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