Outlook biotech: dove sono i titoli più interessanti?

A cura di Bb Biotech
Nel complesso, i valori azionari sono oggi tornati all’incirca sui livelli di inizio anno. I primi sei mesi del 2018 sono stati caratterizzati da oscillazioni di mercato causate da un ampio ventaglio di eventi a livello macroeconomico, settoriale e di titoli specifici.
I progressi compiuti grazie al rally di mercato di inizio anno si sono presto sciolti come neve al sole a seguito della minaccia concreta dell’inizio di guerre commerciali internazionali. Dopo il buon andamento del primo trimestre, i principali indici azionari statunitensi sono tornati sui livelli di inizio gennaio. A metà anno l’S&P (+2.7%) e il Dow Jones (-0.7%) – tutti i valori espressi come rendimenti totali in USD – sono infatti risultati poco mossi.
I mercati europei hanno sottoperformato rispetto agli indici statunitensi, con l’Euro Stoxx50 (-0.5%), il DAX (-4.7%, entrambi in EUR) e l’SPI (-4.0%, in CHF), chiudendo il mese di giugno su livelli inferiori a quelli di inizio anno.
Le azioni del settore healthcare hanno espresso su scala mondiale una performance in linea con quelle dei più ampi indici USA. Alla fine del primo semestre, l’MSCI World Healthcare Index (+1.9% in USD) non ha evidenziato variazioni apprezzabili, mentre i titoli farmaceutici hanno ancora una volta sottoperformato i più ampi mercati del settore healthcare. Il Nasdaq Biotechnology Index ha registrato una performance leggermente migliore (+2.9% in USD), trainato dalle società a piccola e media capitalizzazione.
I timori settoriali per i titoli farmaceutici sono stati alimentati ancora una volta da fattori quali l’agenda politica, i documenti normativi e i tweet del presidente Trump, tutti indicanti in vario modo potenziali controlli sui prezzi da parte del governo statunitense – o, più probabilmente, tesi a intavolare argomenti di campagna elettorale in vista delle votazioni di metà mandato nella seconda metà dell’anno.
Gli investitori si sono dimostrati cauti circa il rischio di un intervento legislativo sul controllo dei prezzi dei farmaci (o su un’alternativa analoga sotto forma di ordini esecutivi o interventi delle agenzie statali), e questa intonazione negativa si è tradotta in un costante deflusso di capitali dal settore delle biotecnologie. Simili reazioni degli investitori generalisti sono comprensibili ma, dalla sua posizione di leader comprimario nel campo delle biotecnologie, BB Biotech ritiene che alcune delle idee strategiche oggetto di discussione nel settore sanitario USA siano effettivamente costruttive, mentre altre lo siano meno.
Nel complesso il sistema sanitario statunitense ha migliorato la propria trasparenza e la rimozione di incentivi inefficienti sarà destinata in ultima analisi a stimolare l’innovazione. A sua volta, l’innovazione migliore produrrà i farmaci migliori che, dotati di un pricing adeguato in termini di efficacia dei costi e di impatto responsabile sul budget, continueranno a creare un valore formidabile per gli azionisti.
Gli esperti di BB Biotech sono invece meno entusiasti sia dei giudizi brucianti espressi a breve termine senza disporre di opportune informazioni, sia degli irresponsabili aumenti di prezzo che rischiano di minare alle fondamenta una crescita sostenibile e soffocare i flussi di capitale verso uno dei motori più importanti ed ad alto potenziale dell’economia mondiale attuale – le biotecnologie.
Il Dipartimento statunitense della salute e dei servizi umani (HHS) ha finora dato dimostrazione di fungere da fattore di influenza stabilizzante sulla Casa Bianca. Per quanto concerne i farmaci (nell’ambito dei quali la biotecnologia fa la parte del leone a livello di innovazione) la Food and Drug Administration FDA si sta schierando con decisione a supporto dell’innovazione autentica, nonostante le sfide a cui l’agenzia stessa è esposta in termini di carenza di personale esperto e necessità di ulteriori risorse. Sia la FDA che il suo ente sovraordinato, l’HHS, svolgeranno un ruolo chiave nella definizione del ruolo del governo statunitense rispetto al settore farmaceutico. Nella fattispecie, BB Biotech prevede interventi incisivi da parte dell’esecutivo americano al fine di (a) tagliare la tempistica di sviluppo dei farmaci, ridurre la complessità e contenere i costi; (b) gestire i diritti di proprietà intellettuale in modo tale da remunerare adeguatamente l’innovazione; (c) estirpare gli episodi di aumenti speculativi dei prezzi; (d) accendere un faro su alcuni degli astrusi incentivi del mercato statunitense associati alla catena del valore commerciale, al fine di ridurre le spese dirette a carico dei pazienti e gli sconti per gli intermediari di mercato.
Come ormai sottolineato da vari anni, BB Biotech vede per gli USA un’evoluzione intelligente e non una rivoluzione dirompente in relazione ad aspetti quali l’accesso, il pricing e la rimborsabilità dei farmaci, nonostante il clamore suscitato da leader politici spesso solo a caccia di consenso popolare e quindi di voti. In una prospettiva di breve-medio periodo, BB Biotech ritiene che il sistema sanitario statunitense sia destinato a ristrutturarsi, riorganizzarsi e ridistribuire il capitale in via continuativa e con successo, al fine di creare un mercato sempre più competitivo, denso di informazioni, efficiente e basato sul valore. Sotto molteplici punti di vista, questo cambiamento è peraltro già in atto. Nuovi operatori come Alphabet, Apple, Amazon, Berkshire Hathaway e molti altri stanno mettendo in campo approcci innovativi alla fornitura di prestazioni sanitarie – e ulteriori sviluppi e attori sono peraltro dietro l’angolo. Per le aziende biotecnologiche giovani e dinamiche queste idee sono più incentivanti che punitive in quanto, sebbene il governo USA abbia un atteggiamento rigoroso con il settore biotech, le forze di mercato saranno di gran lunga più impetuose rispetto ai meri interventi governativi.
Nel complesso, nel settore biotech si assiste attualmente a un livello entusiasmante di innovazione emergente, peraltro correlata al potenziale di migliorare la salute, di gran lunga maggiore rispetto a quanto visto nei 25 anni di successi operativi di BB Biotech. Le società leader presenti nel portafoglio di BB Biotech prestano un’attenzione mirata ed esplicita alla questione estremamente reale del «value for money» nel settore sanitario e mantengono un’elevata attenzione sulle opportunità create da e per gli esperti di settore in questi periodi di grande fermento. Nonostante le turbolenze, il momento attuale è quello giusto per investire in modo giudizioso e non per tagliare le spese e rifuggire l’innovazione.
Outlook per la seconda metà del 2018
Per il secondo semestre 2018 sono attesi ulteriori progressi nelle pipeline, tra cui approvazioni di importanti prodotti e pubblicazioni di dati di Fase III per nuovi farmaci negli USA e in Europa. Nuove notizie dovrebbero provenire da:

  • Alnylam (Patisaran) e Akcea/Ionis (Inotersen), che sembrano avviate a ricevere l’approvazione della FDA statunitense per il trattamento dell’amiloidosi da transtiretina
  • Sage Therapeutics dovrebbe ottenere dalla FDA l’omologazione per Brexanalone nella terapia della depressione post-parto
  • Agios è in attesa dell’approvazione imminente della FDA per Ivosidenib nel trattamento dei pazienti affetti da leucemia mieloide acuta recidivante e refrattaria, portatori di una mutazione IDH1
  • Esperion dovrebbe pubblicare dati di Fase III sia per la sua combinazione a dosaggio fisso di acido bempedoico ed ezetimibe per la terapia dei pazienti con elevati livelli di colesterolo LDL, sia per lo studio finale di sicurezza di Fase III per l’impiego come monoterapia
  • Da Alnylam è attesa la diffusione di dati intermedi di Fase III per givosiran, specifico per la terapia dei pazienti affetti da porfiria epatica acuta
  • Incyte dovrebbe pubblicare dati di Fase III per l’inibitore del FGF123 (fattore di crescita dei fibroblasti) per il trattamento del colangiocarcinoma

Nonostante la cospicua offerta di Takeda su Shire, nel secondo trimestre il segmento delle attività di fusione e acquisizione (M&A) non ha soddisfatto le aspettative degli investitori. Alcune grandi case farmaceutiche hanno espresso interesse per ipotetiche acquisizioni, senza che tuttavia si sia concretizzata alcuna ulteriore operazione di rilievo.
Poiché le valutazioni sono ora ben lontane dai massimi toccati nel biennio 2016-17, l’analisi di BB Biotech non vede motivi di sconforto. È ragionevole attendersi che operazioni selettive di M&A offrano interessanti possibilità di uscita per alcune delle posizioni in portafoglio. Nel contempo, BB Biotech guarda a un’interessante crescita dei fondamentali nel settore e continuerà a gestire il proprio portafoglio, includendovi ulteriori nuovi investimenti in posizioni di società a piccola e media capitalizzazione leader nel proprio segmento e con tassi di crescita promettenti.

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